Assogomma e Federpneus forniscono da sempre la medesima risposta ma sono ancora molti i quesiti su questo argomento: la durata dei pneumatici dipende da una serie di elementi diversi, non prevedibili all’atto della produzione, e quindi non è possibile determinarla preventivamente. Infatti, a livello normativo, non esistono prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla data di fabbricazione, né effetti specifici sulle condizioni commerciali.
Cos’è e dove si trova la data di fabbricazione del pneumatico?
La data di fabbricazione del pneumatico è una informazione che deve essere riportata obbligatoriamente sul fianco del pneumatico. Può essere inclusa nella marcatura DOT che è un codice alfanumerico che riporta anche il luogo di fabbricazione e altre indicazioni. La sigla DOT è una marcatura NON OBBLIGATORIA nella Unione Europea, infatti, è l’acronimo del Ministero dei Trasporti USA (per esteso Department of Transportation). Data di fabbricazione del pneumatico e DOT sono quindi due marcature ben diverse tra loro sia per contenuto tecnico che per valenza normativa, entrambe senza alcuna attinenza specifica con la durata del prodotto. La data di fabbricazione del pneumatico deve consentire al produttore di identificare il prodotto una volta immesso sul mercato e di poterlo rintracciare: e quindi non è una informazione rivolta al consumatore. Dall’inizio degli anni 2000 la data di fabbricazione (o produzione) è composta da quattro cifre, le prime due indicanti la settimana e le seconde due l’anno (es:2723 significa prodotto durante la 27ª settimana del 2023).
A parità di prodotto, la durata è principalmente influenzata dalle condizioni di utilizzo: una combinazione tra stile di guida e veicolo sul quale il pneumatico è montato. A ciò si aggiunge stato di conservazione, manutenzione periodica e corretto immagazzinamento. Per condizioni di utilizzo si intendono: carichi, velocità, mantenimento delle pressioni di gonfiaggio, tipologia e condizioni delle strade, urti dovuti a buche/marciapiedi, esposizione ad agenti atmosferici (sole, acqua, ecc.). Per condizioni di immagazzinamento si intendono invece tutti quei fattori che possono influire sull’invecchiamento del prodotto: temperatura, umidità, fonti di calore, luce e raggi ultravioletti, contatto o vicinanza con altre sostanze quali ad esempio solventi, idrocarburi, olii e grassi, ecc. Pertanto, non è possibile stabilire la durata di un pneumatico all’atto della sua produzione, né è prevedibile determinarne una data di scadenza. Sul sito www.pneumaticisottocontrollo.it sono consultabili e scaricabili le Raccomandazioni Europee ETRTO.