Il team Pata Prometeon Yamaha WorldSBK è arrivato nella prima mattina di oggi al Reparto Racing di Brembo situato a Curno, a pochi chilometri da Bergamo. Una visita di piacere da parte dei piloti – Jonathan Rea e Andrea Locatelli – dopo i primi test stagionali che si sono svolti a Portimao a fine gennaio. Assieme al Team Principal Paul Denning e al Motor Europe Motorsport R&D and Road Racing Manager Andrea Dosoli, i piloti sono stati accolti dal COO di Brembo Performance – Mario Almondo – e da alcuni collaboratori dell’azienda bergamasca che lavorano ogni giorno a stretto contatto con tutto il team.
Un tour guidato all’interno dei reparti produttivi dell’azienda leader indiscussa nel settore, dove Jonathan e Andrea hanno potuto scoprire come vengono progettati, personalizzati e sviluppati i freni della loro Yamaha R1. Qui hanno potuto incontrare gli ingegneri e le persone del reparto Racing che, grazie al costante investimento in ricerca e sviluppo, continuano ad ampliare e sviluppare soluzioni tecnologiche altamente innovative per tutti i team dei più importanti campionati Motorsport: dalla Formula 1 alla MotoGP, passando per la WSBK, la Formula E, la MotoE, i campionati Endurance e tante altre competizioni mondiali. Nello specifico, Jonathan e Andrea hanno potuto osservare da vicino il dettaglio delle fasi produttive delle pinze alettate di ultima generazione, dei dischi alettati in acciaio e delle ruote Marchesini in alluminio forgiato, componenti che forniscono le rispettive Yamaha R1.
Jonathan Rea: “Che bella visita! Per la prima volta tanti collaboratori Brembo mi hanno spiegato e mostrato molti processi produttivi che fino a oggi non conoscevo, interessante anche la parte relativa ai test dei componenti frenanti Brembo effettuati ai banchi in stabilimento. I freni sono importanti nel Mondiale Superbike, un campionato che è molto competitivo e così eccitante. Io penso di essere forte soprattutto nella parte finale della frenata. La mia frenata preferita è la prima curva di Portimao”.
Andrea Locatelli: “Sono appassionato di meccanica e l’ho anche studiata per cui posso dire di conoscere abbastanza bene la componentistica delle moto, ma la visita in Brembo mi ha affascinato. Non pensavo ci fosse così tanta innovazione su ogni singolo componente, soprattutto per la produzione dei dischi in carbonio e non immaginavo venissero utilizzati così tanti materiali differenti, così tante specifiche diverse. Quello che facciamo in pista lo dobbiamo anche ai freni perché oltre ad essere un sistema di sicurezza, ci garantiscono sempre un livello alto di performance”.