Il CEO della F1 Stefano Domenicali ha detto senza mezzi termini che per le gare italiane ci sarà una bella lotta per mantenere il posto in calendario. Al momento sia Monza sia Imola sono in programma e Domenicali ammette che quest’ultima ha dato un grosso aiuto allo sport durante il periodo della pandemia: “Il Covid-19 avrebbe potuto segnare la fine della F1“, ha detto al programma La Politica nel Pallone su Radio Rai. “Siamo riusciti a recuperare passo a passo, il che ci ha portati a oggi a essere uno d egli sport più seguiti al mondo“.
Ma ci sono diffusi timori che la popolarità della F1 possa iniziare a diminuire se la Red Bull e Max Verstappen continuano a dominare: “La stagione che si è appena conclusa è stata estremamente positiva per la F1 nell’insieme nonostante il dominio di Max Verstappen. Siamo cresciuti come audience, abbiamo conquistato nuovi mercati e sviluppato nuovi prodotti”. Tra questi la Sprint race del sabato, con il format confermato per il 2024: “I dati mostrano che c’è interesse, perché il concept dei giorni dedicati solo alle libere non dà la giusta ispirazione. Tutti gli sport stanno cambiando. Tutti devono dare attenzione a quello che accade nel mondo“.
Ma per molti puristi di lunga data non è tanto il dominio di Verstappen a minacciare la F1, quanto gli aspetti sempre più crescenti dello show-business nello sport: “Dobbiamo avere rispetto per chi è cresciuto a pane e F1“, commenta Domenicali sorridendo, “perché ci hanno sempre seguiti. Dobbiamo accettare le critiche, se fatte in modo costruttivo, ma anche sollecitare nuovi fans. Attraverso i più esperti dobbiamo educare questi nuovi appassionati ai valori della tradizione in modo che possano capire quello che c’è dietro alla F1. Ma la tradizione è qualcosa che ha un valore se guarda al futuro, altrimenti resta qualcosa vista solo in bianco e nero. Questo è un tema centrale per noi“.
Sul dominio di Verstappen, Domenicali prosegue: “Il nostro sport è sempre caratterizzato da cicli, una combinazione di una macchina molto forte e un pilota straordinario. Con Max abbiamo un pilota maturo nella gestione di gara e qualifica. In questo mi ricorda Michael Schumacher, che non lasciava niente a nessuno“. Domenicali ha lavorato a stretto contatto con Schumi in Ferrari, quindi gli è stata fatta una domanda sull’imminente anniversario dell’incidente sugli sci di 10 anni fa: “Sembra ieri. Sono episodi che ti cambiano la vita. Con tutto il rispetto per lui e la sua famiglia, dobbiamo stargli vicini in questa difficile situazione che continua. I rapporti tra me e la famiglia restano privati, ma vivere così per 10 anni è qualcosa che non augureresti nemmeno al tuo peggior nemico“.
Nel corso dell’intervista si è parlato anche dei rapporti difficili tra FOM e FIA: “Più la F1 cresce, più la differenziazione tra FIA e F1 sparisce. Ci serve una piattaforma dello sport che abbia una diversificazione di esperienza, e tutti devono farsi un esame di coscienza“.
Per finire, gli è stato chiesto della reale possibilità che l’Italia mantenga due GP, in un calendario sempre più fitto: “Stiamo negoziando, ma ci servono elementi per proseguire queste trattative. Sento spesso Angelo Sticchi Damiani, ma siamo a dicembre. I lavori a Monza avrebbero dovuto partire subito dopo il GP, ma dovrebbero iniziare a breve. La mia è una spinta è costruttiva. Dobbiamo tenere il passo coi tempi. Nel 2020 Imola ha avuto una straordinaria opportunità ed erano pronti per una chiamata inattesa. La tragedia dell’alluvione di quest’anno non ci ha permesso di correre e non vediamo l’ora di tornare, ma tutto sta nel capire il desiderio di investire in F1 come piattaforma. Entertainment e business non possono più essere su due livelli distinti. E’ il nostro Paese a dover fare una scelta precisa“.