Il Museo del Patrimonio Industriale del Settore Musei Civici Bologna inaugura sabato 2 dicembre alle ore 11.00 Vespa Club Bologna. Una piccola grande storia su due ruote, un focus espositivo dedicato al mito della Vespa, icona del motociclismo italiano nel mondo, nato dalla collaborazione con il Vespa Club Bologna. L’allestimento, realizzato nel piano intermedio del percorso di visita, accanto all’esposizione di un importante nucleo di 18 motociclette prodotte dalla casa bolognese M. M. recentemente concesse in comodato al museo, è visibile fino al 3 marzo 2024.
La Vespa ha lasciato un’impronta significativa nella storia dei trasporti, nell’immaginario collettivo, nell’arte e nel cinema non solo italiani. Raccontare il primo marchio globale della mobilità al Museo del Patrimonio Industriale, le cui collezioni permanenti documentano le eccellenze produttive bolognesi anche in ambito motoristico e meccanico, consolida, ancora una volta, i rapporti tra l’istituzione museale, il mondo del collezionismo, i club e l’associazionismo in un territorio simbolo della Motor Valley emiliano-romagnola nota a livello mondiale.
La storia della Vespa inizia nel 1946, quando la fabbrica italiana Piaggio decide di realizzare a Pontedera un veicolo pratico ed economico per rispondere alle esigenze di spostamento della popolazione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il primo modello prende forma grazie agli studi dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, che disegna uno scooter con un’estetica unica e soluzioni innovative. Il progettista crea un veicolo a due ruote allo stesso tempo comodo e semplice da guidare, con una struttura monoscocca leggera ma resistente, la ruota di scorta per gli imprevisti e un motore a quattro tempi che garantisce affidabilità ed efficienza. Il nome Vespa fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio, nipote del fondatore, per la somiglianza con l’omonimo insetto (grazie alla parte centrale molto stretta e quella finale più ampia) e per il ronzio del motore.
Il successo della Vespa fu immediato: rivelando una gran voglia di libertà e di spostamento tra la gente, l’idea di un piccolo scooter pratico e maneggevole conquistò milioni di persone e negli anni 1950-’60 divenne un simbolo di emancipazione per gli italiani.
Oggi, la Vespa Piaggio è ancora un’icona dello stile italiano e un’opzione popolare per gli amanti degli scooter in tutto il mondo. Con il suo design classico e le sue prestazioni affidabili, continua a rappresentare una scelta di stile e praticità per molti motociclisti.
La storia di questo scooter è legata in modo significativo a Bologna, non solo perché in questa città è nato uno dei primi Club per gli amanti di questo mezzo ma perché tra il 20 e 21 maggio 1950 si tenne in Piazza Maggiore il primo raduno internazionale della storia vespistica che richiamò circa 5.000 vespisti provenienti da Italia, Austria, Francia, Germania e Svizzera. Risale all’anno precedente, il 1949, la nascita ufficiale del Vespa Club Bologna, tra le prime organizzazioni italiane ad aver compreso le potenzialità innovative del veicolo, in una città dalla tradizione motociclistica molto solida in cui operavano aziende storiche come M.M. e C.M e dove stavano prendendo avvio nuove realtà come Moto Morini, F.B. Mondial e Ducati.
Il Club è da subito attivo sia nelle manifestazioni sportive sia nelle rievocazioni locali e nazionali. I suoi associati, oltre 600, sono da tempo impegnati nello studio della storia del marchio garantendo il restauro e la conservazione dei pezzi che oggi, per la prima volta in contemporanea, vengono esposti al Museo del Patrimonio Industriale.
I modelli presentati in mostra sono sette: Vespa 125 Faro basso 1949, Vespa GS, Vespa VBA1, Vespa VBB, Vespa 50 a pedali, Vespa Sprint Veloce e Vespa 125 ET3 Primavera. Orari di apertura: Giovedì, venerdì 9.00-13.00; sabato, domenica 10.00-18.30. Biglietti Intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale giovani > 19 anni e ≤ 25 € 2 | gratuito possessori Card Cultura.