Al GP del Brasile verranno utilizzate le mescole C2 come P Zero White hard, C3 come Yellow medium e C4 come Red soft. La Mercedes è la squadrache ha ottenuto le due vittorie da quando il Gran Premio porta il nome della città che lo ospita. Lewis Hamilton e George Russell sono infatti arrivati primi rispettivamente nel 2021 e 2022. Interlagos ha ospitato 39 Gran Premi validi per il Campionato del Mondo: la Ferrari ne ha vinti dieci mentre il pilota più vincente è Michael Schumacher, con quattro successi. In dieci occasioni, il Gran Premio del Brasile si è svolto sul circuito di Jacarepaguà, a Rio de Janeiro. Lo scorso anno Kevin Magnussen diede alla Haas la prima pole position della storia della squadra americana, sfruttando al meglio all’inizio di Q3 il suo giro con gomme Soft mentre la pioggia iniziava a cadere: anche per il pilota danese, poi ottavo nella Sprint del giorno dopo, quella fu la prima e, finora, unica pole della carriera.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “L’appuntamento di San Paolo del Brasile offre sempre delle gare spettacolari. Con i suoi 4,309 chilometri di lunghezza, il circuito di Interlagos è uno dei più corti di tutto il calendario iridato – superato solamente da Monaco e Città del Messico – e viene percorso in senso antiorario. Adagiato sul fianco di una collina, è caratterizzato da un tratto in ripida discesa dopo la prima curva e da una lunga salita, prima sinuosa e poi con una specie di lunghissimo rettilineo che si percorre in pieno e riporta le vetture sul traguardo. Le curve sono 15 (nove a sinistra e cinque a destra): è una delle poche piste del mondiale dove si corre in senso antiorario.
È un circuito piuttosto completo, con curve a media e bassa velocità e diversi cambi di direzione e la necessità di avere un carico aerodinamico piuttosto elevato. In termini di forze che agiscono sui pneumatici, è un circuito abbastanza bilanciato fra quelle laterali e quelle longitudinali. Come spesso accade sulle piste permanenti che hanno una lunga storia alle spalle, l’asfalto presenta un livello di rugosità elevato. Il degrado è tuttavia di natura prevalentemente termica, pertanto la scelta del tris di mescole è ricaduta su C2, C3 e C4.
Dal punto di vista delle strategie di gara, il doppio pit-stop è l’opzione più prevedibile: la sosta singola richiederebbe tantissima accortezza nella gestione dei pneumatici, penalizzante in termini di passo. Inoltre, la safety-car è assai spesso stata una protagonista, introducendo una variabile in più, così come lo potranno essere le condizioni meteorologiche, che in questa parte dell’anno possono mutare molto velocemente anche in maniera significativa. Quello di Interlagos sarà l’ultimo appuntamento della stagione col formato Sprint e squadre e piloti avranno così un’occasione in più per verificare il comportamento dei pneumatici sulla lunga distanza. Da quando, nel 2021, questo format è stato introdotto, il Brasile ha sempre fatto parte delle gare prescelte, un segno di come si presti ad offrire spettacolo e duelli in pista.”