In Qatar Max Verstappen ha festeggiato con l’ennesima vittoria – la 14° nella stagione, la 49° in carriera – il terzo titolo iridato. Il pilota olandese si è imposto davanti al duo della McLaren, Oscar Piastri e Lando Norris. La giornata si è aperta con la decisione della FIA di imporre un limite massimo di utilizzo (18 giri) per ogni set da usare in gara.
In precedenza, Pirelli aveva comunicato alla Federazione l’esito delle analisi svolte sui treni di gomme restituiti sabato dalle squadre, dalle quali si evidenziava come la possibilità del verificarsi di microlacerazioni nel fianco tra la mescola di gommatura e le cordicelle della carcassa a causa dell’impatto generato dal ripetuto passaggio sui cordoli di alcune curve, non fosse stata sufficientemente ridotta dalle misure implementate prima della Sprint Shootout. Come conseguenza, sarebbero stati tre per pilota i pit-stop sulla prevista lunghezza di 57 giri. In griglia, la grande maggioranza dei piloti ha scelto di partire con le Medium. Le eccezioni sono state Hamilton, Bottas, Magnussen e Lawson, che hanno preferito le Soft, mentre Perez, che ha preso il via dalla pit-lane, ha montato un set di Hard. Come prevedibile, la C3 è stata scelta soltanto da chi ha provato a recuperare delle posizioni alla partenza oppure nelle ultimissime fasi di gara, quando il quantitativo di benzina a bordo era ridotto.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Un weekend molto impegnativo, su tanti fronti, concluso con una gara che, considerate le circostanze, è stata interessante e combattuta. La collaborazione fattiva e trasparente fra tutti gli stakeholder della Formula 1 – FIA, Formula 1, squadre e piloti – ha permesso di reagire con prontezza ed efficacia per risolvere un problema di sicurezza che ci ha coinvolti in prima persona. E’ stato possibile mettere in scena uno spettacolo comunque interessante per gli spettatori, con tanti sorpassi e duelli in pista, nonostante le limitazioni implementate dalla FIA. Nelle prossime settimane proseguiremo nell’analisi dei pneumatici utilizzati in questo fine settimana per acquisire tutte le informazioni possibili e condividerle con la Federazione.
“Per quanto si è visto in gara, il graining è stato un fattore molto rilevante su tutte le mescole. La sua intensità è andata via via calando man mano che la pista si gommava – il vento soffiava molto più debolmente rispetto ai giorni scorsi riducendo così il rischio di riportare sabbia e polvere sull’asfalto – ma senza mai scomparire completamente. Anche il degrado termico ha inciso sulla prestazione dei pneumatici su un asfalto rimasto costantemente sopra i 36 °C”.
La Formula 1 tornerà nelle Americhe dal prossimo 20 ottobre con il GP degli Stati Uniti. La gara di Austin, in programma il 22, sarà seguita dal GP di Città del Messico il weekend successivo (27-29 ottobre) e infine dal GP di San Paolo del Brasile (3-5 novembre). In Texas, dove è previsto nuovamente un fine settimana con il formato Sprint, i team avranno a disposizione le mescole C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.