Già in occasione della sua prima edizione, nel 2021, il GP del Qatar si è rivelato un successo, al punto che gli organizzatori hanno siglato un contratto per ospitare il Circus fino al 2033. Si corre sul Losail International Circuit, un impianto permanente moderno, costruito nella periferia della capitale, Doha. Il suo nastro d’asfalto è lungo 5,38 km e si snoda su 16 curve in totale, molte delle quali rapide e molto scorrevoli. È un tracciato molto veloce e il punto migliore per sorpassare è alla fine del rettilineo principale – lungo ben un chilometro – che porta verso la staccata di Curva 1, dove si arriva a gran velocità. La corsa si disputa in notturna, sotto i riflettori dell’imponente impianto di illuminazione. Con un’atmosfera elettrizzante, il GP di F1 del Qatar è un’esperienza indimenticabile per piloti e spettatori.
Yuki Tsunoda: “Naturalmente sono contento che in Giappone sia arrivata la conferma che resterò insieme alla squadra anche il prossimo anno. Sono davvero felice ed è una cosa in meno di cui preoccuparsi per il resto della stagione. L’esperienza del GP del Giappone è stata straordinaria, davvero speciale, soprattutto per il supporto dei tifosi durante ogni sessione. Vedere tutte quelle bandiere sventolare mi ha dato una grande spinta per tutta la settimana, anziché mettermi pressione. Dopo la gara, sono rimasto in Giappone per un altro paio di giorni e mi sono dedicato a degli eventi legati al lavoro, ma sono riuscito a passare anche un po’ di tempo con la mia famiglia.
Una volta tornato in Europa, mi sono subito calato al simulatore per poi volare verso il Qatar. L’ultima volta che abbiamo corso lì è stato nel 2021: mi sono divertito e mi sono anche qualificato ottavo. È una pista molto piatta e l’efficienza aerodinamica è davvero importante per affrontare le numerose curve veloci. Sarà una gara fisicamente impegnativa e il degrado dei pneumatici sarà un fattore cruciale. È necessario bilanciare l’aerodinamica per essere veloci, ma avere comunque abbastanza deportanza per non scivolare troppo in curva e danneggiare le gomme. Tra le qualifiche e la gara c’è una grande differenza di velocità, per via della quantità di carburante imbarcato. Sorpassare su questa pista è possibile, sarà importante avere una buona idea del passo nei long run, ma avremo una sola sessione di prove libere perché questo è un weekend Sprint. Le performance della vettura non mi preoccupano, visto come sono andate le qualifiche di Suzuka e abbiamo anche capito perché non siamo riusciti a fare le prestazioni che volevamo in gara. Possiamo fare tesoro di quella esperienza per fare meglio in Qatar. Abbiamo fatto un passo avanti con le prestazioni anche grazie agli aggiornamenti, soprattutto in qualifica. Penso che questi stiano funzionando e mi hanno dato maggiore fiducia per lottare, ma credo che ci serviranno un altro paio di gare per valutarne definitivamente il valore, perché Singapore e Suzuka sono piste completamente differenti tra loro. Se riusciremo a fare una buona prestazione in Qatar, confermeremo l’efficacia di questi aggiornamenti”.
Liam Lawson: “L’esperienza in Giappone è stata positiva. La settimana è stata molto impegnativa per via dei tanti eventi con i quali non avevo mai avuto a che fare, ma è stato tutto molto divertente e il weekend nel complesso è stato piacevole. Per la prima volta dopo Zandvoort, in gara ho fatto una buona partenza. Mi era sempre mancato qualcosa e dovevo mettere insieme bene tutta la procedura, che è davvero diversa da quella a cui sono abituato in Super Formula. È un bene che l’abbia fatto, perché è stato utile e continuerò a lavorare per migliorare ancora.
Ora ci spostiamo in Qatar. Non so come andremo lì e come si comporteranno gli aggiornamenti. È difficile dirlo, perché in Giappone abbiamo faticato soprattutto nelle curve veloci, nel primo settore. Dobbiamo ancora imparare a conoscere il nostro nuovo pacchetto e non sono sicuro che il Qatar sia una pista adatta a noi. Per imparare ci serve tempo e in Qatar avremo delle opportunità per cercare di tirare fuori il massimo. Però ci aspetta un weekend Sprint, quindi allo stesso tempo sarà tutto più complicato, soprattutto nella mia situazione. Non ho mai guidato su questa pista, quindi affrontare un weekend Sprint sarà molto più difficile. Ho provato il circuito del Qatar al simulatore alla fine della scorsa settimana. È un tracciato veloce e piuttosto unico nel suo genere, non ho visto molti tracciati come questo, poiché c’è solo una curva lenta in tutto il tracciato. Il resto si affronta in quarta, quinta, sesta e settima marcia: sarà elettrizzante correrci. Con una sola sessione di prove libere a disposizione, noi piloti dovremo sapere dove migliorare perché la pista sarà più rapida di notte, quando farà più fresco. Siamo chiamati a sapere esattamente come tirare fuori il massimo dalla macchina. Mi aspetto sia il weekend più difficile tra le gare appena disputate.
In Giappone è stata resa pubblica la notizia del mio ritorno al ruolo di pilota di riserva per il prossimo anno. Chiaramente, il mio obiettivo è correre in Formula 1 a tempo pieno quindi quello resta ancora il mio obiettivo e adesso si tratta solo di poterlo realizzare in futuro. In questo momento ho ancora l’opportunità di dimostrare quanto valgo e cercherò di sfruttarla al meglio. Finché durerà, mi concentrerò su questo. E poi, una volta lasciata la F1, mi concentrerò completamente sulla preparazione dell’ultima prova del campionato di Super Formula a Suzuka, in quello che sarà il weekend del GP del Messico. Sarà molto diverso riadattarsi alla macchina, ma è stato sicuramente utile aver fatto tanti giri a Suzuka in occasione del Gran Premio”.