Il Gruppo Hyundai Motor Group ha annunciato un contributo di 1,1 milioni di dollari per aiutare il Marocco e la Libia negli sforzi di ripresa dopo i gravi terremoti e le inondazioni. Le donazioni provengono dalle quattro società del Gruppo (Hyundai Motor Company, Kia, Hyundai Engineering & Construction e Hyundai Engineering). Questi fondi – 500.000 dollari per il Marocco e 600.000 dollari per la Libia – saranno inviati alla Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) attraverso la Croce Rossa Coreana. Oltre al contributo finanziario, la sede centrale di Hyundai Motor Company per il Medio Oriente e l’Africa, in collaborazione con il suo distributore marocchino, sta fornendo il trasporto per le iniziative governative per il materiale scolastico, supporto psicologico e donazioni di sangue. Inoltre, offre sconti sui ricambi dei veicoli danneggiati e ispezioni gratuite.
In collaborazione con il suo distributore marocchino, Kia Middle East and Africa FZE donerà anche ambulanze al governo marocchino e offrirà veicoli di supporto alle ONG locali. La filiale libica di Hyundai Motor Company ha finora messo a disposizione 30 camion di forniture di soccorso – come cibo e coperte – mentre la sede centrale di Hyundai Motor Company per il Medio Oriente e l’Africa ha avviato un programma speciale per fornire sconti sui ricambi e ispezioni gratuite dei veicoli danneggiati.
La filiale libica di Kia ha in programma anche la consegna di beni di prima necessità come acqua, cibo e medicinali nelle aree colpite e la realizzazione di attività di soccorso, tra cui la messa a disposizione di alloggi temporanei. Inoltre, Kia Middle East and Africa FZE intende fornire servizi di manutenzione gratuita dei veicoli in Libia. Hyundai Motor Group ha elargito donazioni e fornito beni di prima necessità in occasione di numerosi disastri internazionali, tra cui il terremoto in Turchia nel 2023, l’uragano Ian negli Stati Uniti nel 2022, il devastante terremoto e tsunami in Indonesia nel 2018 e le forti piogge in Perù/Colombia nel 2017.