Terza pole consecutiva per Max Verstappen nel GP d’Olanda, conquistata dopo un ultimo giro perfetto che gli ha permesso di battere Lando Norris e George Russell al termine di una sessione caratterizzata da pioggia, sole e due bandiere rosse, a causa delle uscite di pista della Williams di Logan Sargeant e della Ferrari di Charles Leclerc.
Davanti alle tribune arancioni gremite come non mai, Verstappen ha chiuso i giochi con un tempo di 1.10.567s, mezzo secondo in meno rispetto alla McLaren e alla Mercedes (che ha visto l’eliminazione di Lewis Hamilton in Q2).
Ottimo anche Alex Albon, che ha portato la sua Williams in quarta posizione davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso, alla Ferrari di Carlos Sainz e alla Red Bull di Sergio Perez, a 1,3 secondi dal compagno di squadra.
In lotta per la leadership anche Oscar Piastri, scivolato in classifica negli ultimi giri, chiudendo 8° davanti a Leclerc e a Sargeant, che hanno seguito le battute finali da bordo pista dopo le rispettive uscite contro le barriere. Solo 13° Hamilton, alle spalle di Lance Stroll e dell’Alpine di Pierre Gasly. Alle spalle del sette volte campione, Yuki Tsunoda, sotto investigazione per aver ostacolato Hamilton, mentre Nico Hulkenberg ha chiuso 15°. Fuori nel Q1 entrambe le Alfa Romeo con Zhou Guanyu, 16° e Valtteri Bottas 19°. Tra loro Esteban Ocon e Kevin Magnussen.
La grande delusione a parte il 13° crono di Hamilton è sicuramente l’uscita di Leclerc: arrivati a questo punto della stagione non è ammissibile sentir dire “Dobbiamo capire perché la macchina era inguidabile, prima troppo sovra e poi sottosterzo“. Ma chi c’è in macchina, Charles? Ci sei tu o sei radiocomandato dai box??? Cosa aspettarsi domani, a parte le previsioni meteo che indicano bel tempo? Che al via il padrone di casa si prenda subito 5 secondi di vantaggio, lasciando agli altri le briciole. Questo è il campionato 2023, signore e signori: ce n’è solo per Max, gli altri devono fare il massimo, sperando solo in un errore o in un guasto, sapendo di guidare delle monoposto che sono delle utilitarie rispetto a una supercar guidata da un super pilota, che si permette di dare 1,3 secondi a Perez, che non sarà un campione ma nemmeno un rookie…
Barbara Premoli