Rivitalizzata dalla sosta estiva, la F1 riparte dall’Olanda, destinata a replicare la marea arancione sulle tribune, certificata dagli oltre 300mila spettatori dell’anno scorso. Teatro di gara il Circuit Zandvoort che secondo i tecnici Brembo rientra nella categoria dei circuiti poco impegnativi per l’impianto frenante. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2. Uno dei tratti caratteristici è la presenza delle curve 3 e 14 con un banking di circa 19 gradi, più del doppio del catino di Indianapolis. Ciò si ripercuote sul set up delle monoposto che a sua volta condiziona il funzionamento dei freni.
Nei primi 12 GP stagionali Max Verstappen ha conquistato 314 punti su un massimo di 336, ossia il 93,45 per cento. Solo Alberto Ascari nel 1952 e 1953 e Jim Clark nel 1963 e 1965 sono riusciti a chiudere un’annata in Formula 1 con percentuali superiori, ma solo grazie al sistema degli scarti in vigore ai tempi. Nei campionati senza scarti il primato è di Michael Schumacher che nel 2002 con la Ferrari dotata di impianto frenante Brembo totalizzò 144 punti su 170, cioè l’84,71 per cento. Ai tempi i dischi in carbonio avevano appena 72 fori di ventilazione, tutti disposti su un’unica fila, con diametro di 10mm, rispetto agli oltre mille fori da 3 mm l’uno delle monoposto attuali.
In 9 delle 14 curve della pista olandese i piloti di Formula 1 impiegano i freni: ma se dalla curva 8 alla curva 13 i freni sono sempre indispensabili dalla curva 4 alla curva 7 incluse non vengono mai azionati. In un giro i piloti utilizzano i freni per 11,3 secondi, equivalenti al 16 per cento dell’intero GP. L’estrema scorrevolezza della pista è confermata dalla presenza di un’unica curva in cui i tempi di frenata raggiungono i 2 secondi e di appena 4 curve con spazi di frenata di almeno 55 metri. Tre sono invece le frenate con un carico sul pedale del freno di oltre 100 kg, eppure dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico di 61 tonnellate e mezzo, quasi come nel GP Austria.
Delle 9 frenate del GP d’Olanda 2 sono considerate impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le 4 restanti sono light. La frenata più impegnativa è quella alla prima curva perché le auto beneficiano di un rettilineo di 1,1 km e della mancata frenata all’ultima curva: le monoposto si affidano ai freni a 310 km/h e scendono a 118 km/h in soli 119 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,28 secondi, esercitando un carico sul pedale del freno di 141 kg e affrontando una decelerazione di 4,7 g.