A Max Verstappen in Ungheria è mancata solo la pole di ieri, ma si è ampiamente rifatto in gara, conquistando la seconda vittoria consecutiva all’Hungaroring, la settima consecutiva della stagione (in totale 9), davanti a Lando Norris e a Sergio Perez. Per la Red Bull è anche un giorno storico, con il 12° successo consecutivo che batte il record delle 11 che apparteneva alla McLaren e che resisteva dal 1988, con Senna e Prost. Verstappen ha passato subito il poleman Hamilton al via, prendendo il comando senza più cederlo e allungando indisturbato sui rivali (33 secondi il gap di Norris, 70 quelli sulla prima Ferrari, quella di Leclerc 7°). Ottima la prestazione di Perez, da 9° a 3°, che consente al team di allungare in entrambe le classifiche.
Le speranze di Hamilton di trasformare la pole 104 nella vittoria 104 è svanita al via, quando Verstappen l’ha passato, stessa cosa fatta dalle McLaren di Piastri e Norris, ma ha comunque chiuso 4°, dopo un sorpasso nelle fasi conclusive su Piastri. Sesto al traguardo Charles Leclerc, poi scivolato dietro la Mercedes di Russell per la penalità di 5 secondi per eccesso di velocità nella pitlane. Ottava l’altra Ferrari di Carlos Sainz, non certo il risultato sperato alla vigilia, su una pista definita favorevole alla SF-23.
Gara anonima per l’Aston Martin, che portano a casa gli ultimi punti con Fernando Alonso (ultimo dei non doppiati da Verstappen) e Lance Stroll 10°. Undicesima la Williams di Alex Albon, poi l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, deludenti dopo le prestazioni in qualifica e oggi lente. Il quinto posto di Zhou Guanyu in griglia si è trasformato in un 16° finale, dopo aver tamponato l’AlphaTauri di Ricciardo al via, innescando una collisione di quattro macchine e al doppio ritiro dell’Alpine (e 5 secondi di penalità a fronte di quanto accaduto sembrano davvero pochi). Ricciardo ha poi recuperato chiudendo 13° nella sua prima gara dalla finale di Abu Dhabi 2022, davanti alla Haas di Nico Hulkenberg, a Zhou e a Kevin Magnussen, ultimo classificato. Tra i ritirati, oltre ai due piloti Alpine, anche Logan Sargeant.
Al termine del penultimo round prima della pausa estiva, Verstappen ha un vantaggio di 110 punti su Perez (e si è pure portato a casa quello extra del giro più veloce). Da strabuzzare gli occhi la classifica Costruttori, con la Red Bull a quota 452, seguita dalla Mercedes a 223, dall’Aston Martin a 184, dalla Ferrari a 167 e dalla McLaren a 87. Piaccia o non piaccia, si sia o meno tifosi suoi o del team, Verstappen e Red Bull sono stellari, schiaccianti, è persino difficile paragonare il loro dominio a quello Mercedes.
44 vittorie, 7 consecutive, 9 nella stagione su 11 gare disputate per Max, a cui oggi è successo solo un “incidente di percorso” sicuramente marginale: sul podio Lando Norris è stato un po’ irruento e gli ha rotto il trofeo. Cosa di cui poi ha chiesto scusa, anche perché, quando l’ha saputo, Andrea Stella (l’uomo che sta portando la McLaren a questi risultati, e che la Ferrari ha lasciato andare…) non l’ha presa benissimo, dicendo che va bene l’energia ma va controllata. Ma Verstappen non ne ha fatto un dramma, anche perché, come ha dichiarato post-gara, sta già pensando alla vittoria numero 45… magari prima della pausa estiva, la prossima settimana a Spa.
Barbara Premoli
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We are so, so sorry… @redbullracing and @Max33Verstappen! 🫣#HungarianGP 🇭🇺 pic.twitter.com/eXTC4dLdMO
— McLaren (@McLarenF1) July 23, 2023