La F1 fa tappa in uno dei suoi circuiti monumento, Silverstone. È qui, con il GP di Gran Bretagna disputato il 13 maggio 1950, che la storia iridata della più importante categoria automobilistica ha avuto inizio. È un tracciato speciale anche per la Scuderia Ferrari, che quel giorno in Inghilterra non c’era – celebre il disaccordo sulle cifre di ingaggio tra Enzo Ferrari e gli organizzatori britannici – ma che poco più di un anno dopo proprio a Silverstone avrebbe conquistato la prima delle sue 242 vittorie a tutt’oggi. Qui lo scorso anno la bandiera del Cavallino Rampante salì in cima al podio per celebrare la prima vittoria in Formula 1 di Carlos Sainz, la diciottesima ottenuta in Inghilterra dalla Scuderia.
La pista. Come è noto, il circuito di Silverstone è stato ricavato dall’unione delle tre piste di un aeroporto della seconda guerra mondiale ed è teatro stabile – ormai dal 1987 – del Gran Premio di Gran Bretagna, una delle due gare da sempre nel calendario della Formula 1 insieme al GP d’Italia. Nel corso degli anni la pista ha subito numerose modifiche e dalla forma squadrata originale è passata ad avere un layout più sinuoso pur mantenendo comunque le caratteristiche di circuito molto veloce e ricco di insidie. L’ultimo cambiamento risale al 2010, con la modifica del tratto successivo alla curva Abbey e lo spostamento del rettilineo di partenza dopo la Club.
Set-up. Maggotts, Becketts, Chapel: Silverstone vanta alcune delle curve più iconiche di tutto il motorsport, e a livello di messa a punto richiede la minima resistenza all’avanzamento. Per questo motivo vedremo ali molto scariche, simili a quelle impiegate a Baku e Montreal. Le gomme, sottoposte a enormi stress a causa della velocità media in curva raggiunta dalle monoposto, tra le più alte dell’anno, ricopriranno un ruolo centrale. Pirelli farà debuttare pneumatici di nuova costruzione, più resistenti alle fortissime sollecitazioni: un’altra variabile da tenere in conto per gli ingegneri nel mettere a punto le vetture. Parlando di fattori condizionanti, non si può non ricordare il meteo: negli ultimi anni è stato soprattutto il vento a complicare il lavoro di piloti e tecnici, ma, come nel 2022, anche la pioggia sarà in agguato e potrebbe una volta di più dare dei grattacapi alle varie squadre. Charles e Carlos, dopo le prove positive offerte in Canada e Austria, cercano conferme anche in Inghilterra.
Frédéric Vasseur, Team Principal: “Nelle ultime due gare abbiamo dimostrato di aver fatto dei passi avanti rendendo più competitiva la SF-23. Siamo riusciti a dare ai nostri piloti una monoposto che li ha messi in condizione di attaccare, gestire bene le gomme e avere un passo costante. Sappiamo che Silverstone, uno dei tracciati storici della Formula 1 al quale è indissolubilmente legata anche la storia di Ferrari, con i suoi curvoni da alta velocità rappresenta un severo banco di prova per verificare la direzione che abbiamo intrapreso. Sappiamo che possiamo contare sul contributo di entrambi i nostri piloti: Carlos un anno fa conquistò la sua prima vittoria in Formula 1 mentre Charles ha sfiorato a più riprese il successo e ha detto spesso di avere Silverstone nella lista dei suoi circuiti permanenti preferiti. Noi lavoreremo come squadra e faremo di tutto per metterli in condizione di combattere con i soliti agguerritissimi rivali.”