“È con grande tristezza che apprendiamo della tragica perdita di Maria Vittoria Prati, ingegnere e ricercatrice al CNR-Stems di Napoli, a causa del rogo verificatosi nell’auto sulla quale viaggiava. In questo momento di profondo dispiacere, la Presidente Carrozza e tutta la comunità del Cnr desiderano esprimere le più sincere condoglianze alla famiglia di Maria Vittoria, ai suoi cari e a tutti coloro che sono stati toccati dalla sua scomparsa.
Maria Vittoria era una brillante ricercatrice, era considerata un punto di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi e il cui contributo alla comunità scientifica è stato considerevole. Insieme al dolore per la perdita di Maria Vittoria, vogliamo anche inviare un messaggio di speranza e di sostegno a Fulvio Filace, il giovane ricercatore che era con lei e che è rimasto gravemente ferito nell’incidente. I nostri pensieri sono con lui in questo momento difficile e speriamo che possa superare presto questa prova e guarire. Invitiamo tutti coloro che hanno conosciuto Maria Vittoria a unirsi a noi in un minuto di silenzio in sua memoria, come segno di rispetto e riconoscimento per tutto ciò che ha realizzato nel corso della sua carriera e per il suo contributo a tutta la comunità scientifica“.
Questo il comunicato pubblicato oggi dal CNR – il Consiglio Nazionale delle Ricerche – dopo la morte dell’ingegnere e ricercatrice Maria Vittoria Prati, in seguito all’incidente avvenuto venerdì scorso sulla tangenziale di Napoli, in cui aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo. La 66enne Prati era un riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi. Con lei, sull’auto sperimentale ad alimentazione ibrida (gasolio più energia da un pannello solare), c’era il ricercatore 25enne Fulvio Filace, anche lui ricoverato dopo l’incidente nel reparto grandi ustionati del Cardarelli di Napoli, la cui prognosi resta riservata.
Sulla pagina Facebook di Fulvio, la sua famiglia pubblica un comunicato e commenta la drammatica notizia e i retroscena della ricerca con parole dure, pubblicando anche le immagini che abbiamo ripreso: “Venerdì pomeriggio sulla tangenziale di Napoli è esplosa un’auto in transito. Una notizia ripresa presto da tutti i media locali e nazionali per la gravità dell’incidente. In quella macchina c’erano due persone, una di queste era Fulvio. 25 anni, laureando alla Magistrale di Ingegneria Meccanica, una vita piena di sogni, l’ambizione di lavorare in Ferrari: oggi Fulvio è in coma farmacologico, intubato, con ustioni di terzo grado in gran parte del corpo e con i bronchi occlusi. La ricercatrice che era con lui, invece, è deceduta. Fulvio, durante il suo tirocinio curriculare, era in un’auto prototipo di un progetto del CNR denominato “LIFE-SAVE – Make your car a solar hybrid” che ha l’obiettivo di convertire le auto tradizionali in modelli ibridi-solari, uno spin-off dell’Università di Salerno, portato avanti da quattro partner italiani (eProInn, Mecaprom, LandiRenzo e Solbian). È giusto che la tecnologia progredisca e vada avanti, non vogliamo però che un ragazzo pieno di sogni possa diventare un martire dell’innovazione. Fulvio è vittima di un test fallimentare che cambierà per sempre la sua vita e quella della nostra famiglia. E troppe domande oggi ci tormentano. #GiustiziaperFulvio“.
Comunicato, quello della famiglia Filace, che sposiamo in toto. La ricerca da sempre lascia dietro si sé ferite e vittime, la storia dei test, anche nel motorsport, è intrisa di sangue, ma siamo nel 2023 e questo incidente è ancora più drammatico se pensate che è avvenuto sulla trafficata tangenziale di Napoli venerdì pomeriggio, in luogo aperto al traffico, e poteva causare ancora più vittime. Ci stringiamo alle famiglie degli ingegneri Prati e Filace e chiediamo anche noi #GiustiziaperFulvio #GiustiziaperMariaVittoria.
Barbara Premoli