Il boss Michelin Motorsport si dice sorpreso che Bridgestone stia prendendo seriamente in considerazione di sostituire Pirelli come fornitore unico di pneumatici in F1. Sembra che la FIA abbia approvato le domande tecniche di Pirelli e Bridgestone per il periodo contrattuale oltre il 2024 e adesso si svolgeranno i negoziati commerciali che non hanno una scadenza specifica. A parte Bridgestone e Pirelli, l’altro fornitore più recente in F1 è stata la Michelin, ma il boss Matthieu Bonardel dice che la Casa francese non è interessata: “Se ci fosse un invito a partecipare da parte della F1 ovviamente esamineremmo la cosa“, ha detto a f1-insider.com. “Ma da parte nostra ci sono dei criteri da rispettare. Dobbiamo essere innovativi e usiamo il motorsport come laboratorio di prova“. Ma aggiunge che Pirelli – e Bridgestone, se la Casa giapponese si aggiudicasse il contratto 2025 – deve produrre pneumatici progettati per aumentare lo spettacolo in F1: “Noi vogliamo raccontare una storia che segue filosofia del brand, che produciamo pneumatici di qualità elevata che durano di più e sono sostenibili. Ma nel bando della F1 c’è solo mezza riga sulla sostenibilità. In pratica zero aspettative su questo aspetto, che non interessa. Potremmo bruciare i pneumatici dopo la gara e nessuno direbbe niente“.
Bonardel dice anche i pneumatici di F1 non sono più progettati per le massime prestazioni: “La realtà è che il pneumatico è usato per creare difficoltà al pilota, deve gestirli e questo dipinge un quadro negativo dei pneumatici. Vogliamo che i piloti siano in grado di lottare e siano soddisfatti del loro partner-gomme. Forse a Pirelli non interessa, ma per noi è un must. Quindi finché esisterà questa filosofia noi saremo fuori“. Bonardel sospetta anche che la Bridgestone non abbia chance realistiche di battere la Pirelli: “Non sono certo che la F1 voglia davvero avere un altro costruttore di pneumatici. L’invito al bando non è scritto per un nuovo ingresso, ma per l’attuale fornitore. In termini di filosofia, approccio e obiettivi strategici, la Bridgestone non è diversa da noi, sono decisamente più vicini a noi di Pirelli. Sarei sorpreso se la Bridgestone volesse mostrare il degrado pneumatici solo per essere in F1“.