Charles Leclerc è per la terza volta consecutiva il poleman del GP dell’Azerbaijan a Baku. Il pilota Ferrari ha ottenuto in Q3 il miglior tempo in 1m40.203s su P Zero Red soft, distaccando Max Verstappen (Red Bull) di 0.188 secondi. In seconda fila in griglia di partenza ci saranno i rispettivi compagni di squadra: Sergio Perez (Red Bull) ha firmato infatti il terzo giro più veloce in 1m40.495s, davanti a Carlos Sainz (+0.521s). La sessione di qualifica è stata interrotta da un paio di bandiere rosse in Q1.
Max Verstappen è stato invece il pilota più veloce nell’unica sessione di prove libere che si disputa questo weekend, interrotta da una bandiera rossa a 15 minuti dall’inizio. Nella FP1 ha concluso il suo miglior giro in 1m42.315s. Charles Leclerc ha invece fermato il cronometro a 1m42.352s, 0.102s più rapido di Sergio Perez (Red Bull). I tre piloti hanno usato set nuovi di Soft. Il tempo di Verstappen è di tre secondi più veloce del miglior tempo nella FP1 del 2022, con condizioni di pista simili, grazie probabilmente alla maggiore aderenza dei pneumatici sull’asfalto, lavato con acqua a elevata pressione.
Durante la FP1, i piloti hanno provato anche le P Zero White hard e P Zero Yellow medium. Il tempo migliore sulle prime è stato di Carlos Sainz in 1m44.234s. Fernando Alonso (Aston Martin) è invece stato il più veloce sulle Medie con un tempo di 1m43.560s. Il divario tra mescole ipotizzato prima dell’evento è stato di fatto confermato dalla questa sessione. Oggi è stata rilevata un’elevata evoluzione della pista ed è necessario tenere conto che, a differenza degli altri fine settimana di gara, i dati da poter analizzare sono limitati alla sola attività del mattino.
Tra la FP1 e le qualifiche c’è stato un calo della temperatura dell’asfalto considerevole. Questa mattina infatti sono stati rilevati 42-43 °C sul tracciato; in qualifica invece la temperatura è scesa fino ad un minimo di 28 °C. Nonostante la vicinanza del circuito al Mar Caspio, le raffiche di vento, rimaste entro i 20-25 km/h, non hanno influenzato la giornata odierna in cui il cielo si è mantenuto sereno.
Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Charles Leclerc da Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli. Rispetto al 2022, il suo tempo è migliorato di oltre 1 secondo. Al poleman della F1 Sprint di sabato verrà invece consegnato, al termine della breve sessione di qualifica mattutina di domani, il Pirelli Sprint Shootout Award, un cappello Pirelli personalizzato con i colori della bandiera azera dall’artista Saiff Vasarhelyi. Il giovane svizzero utilizza per le sue opere una tecnica mista tra pittura e graffiti, ispirandosi all’arte di strada contemporanea ma anche ad artisti tradizionali come Pablo Picasso. Vasarhelyi è un appassionato di Formula 1 e ha già collaborato in passato con piloti e team. Il cappello fa parte di una capsule della nuova collezione merchandising Pirelli ed è una variante dell’iconico podium cap indossato dai piloti.
Mario Isola – Direttore Motorsport: “È stato un venerdì davvero molto intenso, che ha offerto emozioni e sorprese. Il nuovo formato del weekend “Sprint” ha impresso subito un diverso approccio delle squadre nel lavoro in pista, con la prima – e unica – sessione di prove libere che hanno visto squadre e piloti lavorare con programmi e carichi di benzina molto diversi fra loro. L’introduzione di una specifica sessione di qualifica per la gara Sprint di domani pomeriggio al posto della seconda sessione di prove libere ha infatti compresso in soli 60 minuti tutto il possibile lavoro di preparazione sul giro singolo e sulla distanza. Come previsto, i dati disponibili per verificare il comportamento delle gomme sono molto limitati ma ciò aggiunge un elemento d’incertezza in più in vista della gara di domenica.
Per quanto riguarda le condizioni della pista, va detto che il nuovo asfalto – anche grazie allo specifico trattamento di pulizia effettuato ieri – sembra offrire un livello di aderenza superiore alle aspettative: non è un caso che il tempo della pole position di Leclerc sia stato di un secondo e mezzo inferiore alle simulazioni. L’evoluzione della pista lungo l’arco della giornata e all’interno delle due sessioni è stata molto marcata così come quella delle temperature dell’asfalto nelle qualifiche – soprattutto perché le zone d’ombra sono progressivamente aumentate anche a causa delle interruzioni – che ha avuto probabilmente un peso sui riferimenti dei piloti lungo il tracciato, sia nella fase di preparazione delle gomme sia nel giro cronometrato.”