Ma che bella la F1 2023. 254mila gare in un anno ma ti lasciano così a inizio campionato con un mese di pausa che manco dovessero fare chissà quali test per lasciare tempo ai team di risolvere i problemi delle monoposto. Eh no, ci mancherebbe. Poi dopo domenica abbiamo cinque weekend filati impegnati. Ne sentivate la mancanza? Sinceri, amici. Tra WEC, IndyCar, ELMS, Nascar, GT, Rally proprio no. Anche perché la F1 che vedremo a Baku, in Azerbaijan, sappiamo già che avrà quel sapore da campo dell’oratorio estivo. Quello in cui si cambiano le regole a seconda di come va il pomeriggio. Prima il portiere volante, poi si segna solo di testa, poi solo tirando di prima e alla fine quando la partita è 40 a 15 arriva quello che dice “Bon, chi segna questo vince” e chissenefrega se stai sotto di 25 goal.
Ecco, la F1 è diventata un po’ questa cosa qua. Domenicali deve essere sempre molto impegnato perché dice che parla con questo e quello e che Tizio e Caio (giovani per lo più) vogliono questo. Oh, mai un secondo per parlare con chi qualche gara l’ha anche vista e che, a sentire e leggere sui social, proprio così contenti di questa F1 non lo sono. Ma siamo vecchi. Liberty Media ti schifa se non hai TikTok, un reel da condividere o una spunta blu pagata ad Elon. Occhio però: sappiamo tutti che nel mondo dei social certe interazioni sono dopate ad hoc per ottenere like, commenti e condivisioni. Oggi questo va bene, domani si guarda ad altro. Come per la F1 che guarda al proprio orticello, anche i giovani o alcuni media guardano al loro. Siamo sicuri che non parlare con chi ha sempre avuto a cuore la Formula 1 sia proprio inutile? Liberty Media quando vuoi siamo qua.
Riccardo Turcato