Si sono conclusi i due giorni di test di Isotta Fraschini a Vallelunga che hanno visto il debutto in pista della Tipo 6 LMH Competizione. Con grande soddisfazione della squadra tutto è andato per il meglio, rispettando il programma di lavoro della vigilia. Nella seconda giornata la Tipo 6 LMH Competizione è progredita costantemente tra una regolazione e l’altra, dimostrando anche una apprezzabile capacità di adattamento e soprattutto di risposta alle varie implementazioni.
La seconda volta della vettura sull’asfalto è stata concentrata sulla calibrazione del sistema ibrido, punto focale delle vetture Le Mans Hypercar (LMH) perché complesso da regolare correttamente ma dal grande potenziale in termini di cronometro. Infatti il motore elettrico posizionato sull’assale anteriore si attiva da regolamento a 120 km/h, spingendo ulteriormente l’auto ad alte velocità sui rettilinei e la batteria viene costantemente ricaricata in frenata. Due giornate senza alcun intoppo hanno permesso di completare lo sviluppo programmato. I sorrisi sui volti della squadra prove della Isotta Fraschini sono stati significativi, perché la Tipo 6 LMH Competizione non ha tradito le attese.
Maurizio Mediani, pilota collaudatore della Michelotto Engineering: «Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto insieme e che ormai va avanti da più di un anno. Dentro la macchina è esattamente come la volevo io e con l’esperienza di oggi andremo ad affinare alcune cose per migliorarle. Sono contento che la macchina sia andata così bene, abbiamo fatto uno step evolutivo risolvendo tutti i problemi, anche quelli legati alla comunicazione dell’ibrido con il termico, e siamo arrivati a sera con una vettura pronta. Anche la frenata rigenerativa è buona, mentre per la prestazione ci saranno da affinare alcuni parametri dell’elettronica, come è normale che sia. Però anche senza usare gomme prestazionali la vettura si è comportata bene ad alte velocità e ha un bilanciamento molto buono. Mi dà molta soddisfazione il fatto che questo lo abbiamo trovato al simulatore, quindi un lavoro che avevamo svolto già in precedenza».
Ryan Cullen, pilota della Vector Sport: «È stata davvero una bella esperienza poter scoprire macchina e pista e vedere come lo sviluppo sia andato così lontano. Si tratta di una macchina e di un sistema piuttosto complessi, ma sembra che tutto stia andando nella giusta direzione, macinando chilometri come previsto. Sembra tutto buono!».