Per il terzo anno consecutivo la F1 gareggia in Arabia Saudita a una trentina di chilometri dalla storica città di Jeddah. Secondo i tecnici Brembo il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4. Da esportatore di idrocarburi liquidi, l’Arabia Saudita punta a catturare 44 milioni di tonnellate di carbonio all’anno entro il 2035. L’obiettivo principale resta il raggiungimento delle zero emissioni per il 2060 e anche il GP F1 va in questa direzione con i biglietti elettronici, le insegne a energia solare e 43.000 mq di verde.
Nella strategia di Brembo le tematiche ambientali, sociali e di governance sono sempre state parte integrante. Lo dimostra il riconoscimento ottenuto, per la quinta volta consecutiva, della doppia A da parte di CDP (Carbon Disclosure Project), l’organizzazione globale no-profit che misura l’impegno per la sostenibilità. Il premio stimola l’azienda a proseguire il percorso verso un futuro più sostenibile, in cui tutti dobbiamo sentirci chiamati ad uno sforzo comune. Nel 2022 Brembo ha aumentato al 53 per cento l’approvvigionamento energetico da fonti energetiche e ridotto le emissioni di CO2 di uffici e stabilimenti del 29 per cento rispetto al 2019.
Privo di curve a 90 gradi, il Jeddah Cornich Circuit è il circuito cittadino più lungo e veloce del Mondiale: in ogni giro i piloti sono chiamati a servirsi dei freni 8 volte, ma ciò nonostante la velocità media sul giro sfiora i 254 km/h, anche perché dalla curva 8 alla curva 12 comprese i piloti non hanno mai bisogno di rallentare. In un giro i freni sono impiegati per poco meno di 11 secondi, equivalenti al 13 per cento della gara: soltanto Monza presenta valori assoluti e percentuali più bassi. Malgrado la presenza di 6 frenate al giro in cui è richiesto un carico sul pedale di almeno 140 kg, il valore complessivo dalla partenza all’arrivo è sotto le 52 tonnellate.
Delle 8 frenate del GP Arabia Saudita 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è l’ultima curva perché le monoposto vi arrivano dopo aver frenato per l’ultima volta alla curva 22. Alla staccata della curva 27 le auto toccano i 319 km/h prima di utilizzare i freni per 2 secondi e mezzo necessari a scendere a 113 km/h. Nel frattempo percorrono 123 metri con i piloti soggetti a 4,9 g di decelerazione.