L’inverno non scoraggia chi desidera viaggiare e l’auto è sicuramente uno dei modi più piacevoli per farlo: le soste e l’itinerario possono essere pianificati oppure decisi al momento, così come la velocità può essere modulata per consentire agli occhi di apprezzare i panorami. Al volante di una supersportiva Lamborghini, a questi privilegi si aggiunge il piacere di un viaggio fatto a bordo di un gioiello di tecnologia estrema.
Questo viaggio è stato anche l’occasione per presentare la Huracán Sterrato dopo la recente premiere internazionale durante all’Art Basel di Miami Beach, la prima supersportiva progettata per offrire il massimo piacere di guida anche quando finisce l’asfalto, reinterpretando il concetto stesso di sportività e sottolineando i valori del marchio, che si conferma “brave, authentic e unexpected”.
Infine, l’arte culinaria dello Chef Mattia Risaliti ha incontrato quella di Lamborghini nella suggestiva Torre del The Plant, una fabbrica abbandonata in cui per anni si sono costruiti containers poi convertita in cartiera, per raccontare i paralleli che esistono in ogni settore quando si tratta di eccellenza.La masterclass di cucina ha creato l’occasione per esplorare come la qualità delle materie prime, la conoscenza delle loro caratteristiche, lo studio e infine la passione per ciò che si realizza siano elementi che accomunano ogni manufatto. La superiorità delle materie prime non è da sola sufficiente per garantire un risultato eccellente: è grazie alla maestria di chi le lavora, con attenzione all’uso più appropriato di ogni elemento e la conoscenza delle sinergie che i singoli componenti creano tra di loro, che si ottiene un prodotto unico in cucina così come per le inimitabili supersportive Lamborghini.
Il giorno seguente, dodici Lamborghini – Huracán STO, Huracán Tecnica, Urus S e Urus Performante – hanno percorso un “anello” tra Danimarca e Svezia, partendo da Copenaghen in direzione Castello di Frederiksborg, per proseguire fino alla costa Nord e poi per Helsingør. Dopo l’attraversata in traghetto, il percorso è continuato lungo la costa Ovest della Svezia fino a Malmo. Da qui, percorrendo lo scenografico ponte di Øresund, il convoglio è rientrato a Copenhagen. Le vetture a due e quattro ruote motrici hanno affrontato con disinvoltura le superfici ghiacciate e la neve, attirando l’attenzione al loro passaggio, per i colori sgargianti e il design inconfondibile.