Ken Block è morto. Ti svegli di notte, apri Twitter e pensi a un fake, al sonno. Invece è tragicamente vero. Un incidente in motoslitta e l’uomo che ha avuto un ruolo immenso nello sport automobilistico, ispirando un’intera generazione se ne è andato a 55 anni, nello Utah. Come dichiarato dalle autorità locali, il pilota stava guidando una motoslitta su un pendio ripido quando il mezzo si è rovesciato cadendogli sopra. Per lui non c’è stato niente da fare ed è stato dichiarato morto sul luogo dell’incidente. Block era con un gruppo di amici, ma era solo quando è avvenuta la tragedia e nei giorni scorsi aveva pubblicato post del luogo sommerso di neve e delle motoslitte, come sempre carico di entusiasmo.
“Ken era un visionario, un pioniere e un’icona, soprattutto un padre e un marito. Ci mancherà immensamente“, si legge nel post ufficiale pubblicato sui social da Hoonigan Industries, la società di cui Block era co-fondatore. 1.92 milioni i follower di Ken su YouTube e i suoi video Gymkhana avevano una media di 50 milioni di visualizzazioni. Ma i rally sono sempre stati la sua passione. Lo scorso anno Audi aveva annunciato che avrebbe lavorato con Block sul suo prossimo progetto Gymkhana, con la realizzazione di un EV completamente su misura per lui. Durante la sua carriera, Ken ha corso con Subaru, Ford e Audi in progetti rally e stunt, e il tutto ebbe inizio con una STI rally nel 2005. Poi per tutta la vita una serie di progetti pazzeschi, tra cui un pickup Ford Raptor con Trax, una Porsche 911 Hoonipigasus e la Hoonocorn V1 e V2 su base Ford Mustang. “Non pensate mai che qualcosa non sia possibile finché non avrete provato a farla“, questo amava ripetere, con la sua immensa vitalità, inventiva e gioia di vivere. Fa tutto una gran rabbia e una tristezza infinita. Poi ripensi alla motoslitta, l’inizio della carriera di Gilles Villeneuve. E poi proprio oggi, 3 gennaio, il giorno del compleanno di Michael Schumacher. E la vostra maledetta neve…
Barbara Premoli