Quando le Sprint si disputano su un circuito come quello di Interlagos hanno un senso e lo spettacolo è assicurato. A vincere oggi George Russell davanti alla Ferrari di Carlos Sainz e a Lewis Hamilton, per cui domani il GP di San Paolo vedrà una prima fila tutta Mercedes, dato che Sainz dovrà scontare una penalità di 5 posizioni. Nei 24 giri della gara non ci siamo certo annoiati, con duelli e sorpassi e ruotate anche tra compagni di squadra.
Al via, Magnussen sulle soft ha mantenuto il comando su Verstappen, partito sulle medie e messo sotto pressione fin da subito da Russell. Dietro, il ruota a ruota tra i due dell’Alpine Esteban Ocon e Fernando Alonso, col contatto alla curva 4, ripetuto poi sul rettilineo, che sarà investigato dai commissari. Ma resta nelle orecchie il commento sarcastico di Alonso “Ho perso l’ala grazie al nostro amico. Mi ha spinto alla curva 4 e poi sul rettilineo“.
All’inizio del secondo giro Sainz ha passato Norris alle Esse di Senna, con Verstappen sempre minacciato da Russell. La leadership di Magnussen è finita quando l’olandese della Red Bull l’ha passato nel giro 3, seguito da Russell e Sainz nel giro successivo. Nel frattempo Lewis Hamilton, Sergio Perez e Charles Leclerc recuperavano posizioni, passando a loro volta Magnussen e piazzandosi dalla quarta alla sesta piazza. Lance Stroll si è preso 10 secondi di penalità per essersi difeso in modo decisamente troppo aggressivo nei confronti del compagno di squadra Sebastian Vettel, spingendolo fuori pista.
A metà gara l’azione si è accesa ulteriormente quando Russell si è avvicinato a Verstappen potendo sfruttare il DRS. Dopo il primo tentativo nel giro 12, Russell ha passato la Red Bull nel giro 15, sfruttando la scia e passandola all’esterno della curva 4. Verstappen è stato poi superato da Sainz alla prima curva nel giro 19, con la Ferrari che ha danneggiato l’ala della RB15, un problema che ha spalancato la porta al sorpasso di Hamilton.
Alla bandiera a scacchi Russell, Sainz e Hamilton, poi le Red Bull di Verstappen e Perez. Sesto Leclerc, seguito da Norris e dal poleman Magnussen, cui è andato l’ultimo punto della Sprint. Nono Vettel, seguito dall’AlphaTauri di Pierre Gasly, dalla McLaren di Daniel Ricciardo, dalla seconda Haas di Mick Schumacher e dalle Alfa Romeo di Zhou Guanyu e Valtteri Bottas. Hamilton, Ricciardo e Zhou saranno investigati dopo la gara per possibili infrazioni nella procedura di partenza, per cui potrebbero esserci cambiamenti in classifica se Lewis dovesse essere penalizzato. A chiudere la classifica Alonso, 15°, Yuki Tsunoda, Stroll, Ocon e Nicholas Latifi, con Alex Albon ritirato.
Morale di questa Sprint? Per quanto riguarda le classifiche, nella lotta per il secondo posto del Piloti, Perez guadagna un punto su Leclerc e sale a +6. Nel Costruttori la Mercedes accorcia sulla Ferrari, da -40 a -36. Eh già, la Mercedes che molti davano per morta è tornata ed è quasi un peccato che siamo a fine stagione, perché ci saremmo divertiti parecchio… Comunque, per una volta Helmut Marko ha toppato, era sicurissimo che oggi avrebbe vinto Verstappen. Intanto prepariamoci alla gara di domani, dove oltre che nei duelli i piloti saranno impegnati nella gestione dei pneumatici. PS: per il prossimo anno, cara F1, studia un trofeo ad hoc per i primi tre classificati della Sprint, perché queste medaglie tanto osannate sono di una tristezza infinita, indipendentemente da chi le ha fatte, e ci ricordano quelle che ci davano da bambini nelle garette di kart davanti all’hotel a Gabicce. E’ un po’ come per i circuiti: ci sono quelli firmati dal grande Tilke e poi c’è Interlagos… un altro pianeta, F1 vera!
Barbara Premoli