Mauro Forghieri: “Vediamo come l’hanno riprodotto…”.
Riccardo Turcato: “Signor Forghieri, veda che è anche un modello da edicola, nemmeno uno di quelli più costosi e accurati…”.
MF: “No, ma guarda che non è male, sai.. È fatto abbastanza bene per la scala piccola… Dove te lo firmo? Sull’ala o sulla basetta?”.
È stato questo il primo incontro che ho avuto con Mauro “Furia” Forghieri qualche anno fa. Un modellino della Ferrari 312T2 di Lauda firmato, il suo libro di cui volle farmi notare quanto importante fosse il capitolo dedicato alla sicurezza delle auto. Ci ha lasciato oggi uno tra i più grandi progettisti della storia della F1, troppo spesso dimenticato quando si parla di tecnica, forse perché non aveva un cognome inglese. Mauro è stato grande perché completo. Dal telaio, al motore aspirato o turbo. Dalle sospensioni all’aerodinamica. Dalla F1 ai prototipi, Can Am, formule minori e GT. Cavalcando anni di grande rivoluzioni tecniche. Inoltre gestiva il team, meccanici, piloti, era sempre in prima linea. E per essere in prima linea coinvolto in tutte quelle aree quando chi ti comandava si chiamava Enzo Ferrari, per 30 anni… beh, dovevi essere per forza un tecnico di valore assoluto. I piloti poi: Lauda, Regazzoni, Reutemann, Villeneuve, Pironi, Scheckter, Ickx, Merzario, Andretti… Molti tecnici oggi finiscono una carriera e non vedono passare nelle loro vetture piloti di tale grandezza.
La fama lo precedeva e, a proposito di inglesi, loro direbbero, una figura larger than life. Per fare un Mauro Forghieri oggi ci vogliono decine di progettisti negli uffici tecnici. Con lui nella F1 attuale si risparmierebbe sul budget cap.
Come lui forse solo Colin Chapman ma, a differenza di Colin, Mauro sapeva progettare anche i motori, Colin era invece un pioniere più rivolto verso la dinamica del veicolo. A guardare la storia, soprattutto la nostra storia italiana, di completi in tutti i campi ci sono stati Vittorio Jano e Carlo Chiti.
MF: “La scuola italiana non è mai stata seconda a nessuno e io ho avuto bravi collaboratori”.
E non ce ne vogliano i Newey, Murray, Barnard… Vorremmo ricorda Furia con alcune righe scritte dall’allora ministro degli esteri della Ferrari, Franco Gozzi: “Mauro era Furia già da giovane, ancora prima di arrivare in Ferrari. Enzo aveva capito il grande talento dell’uomo e negli anni si è consolidato il rispetto nei confronti dei suoi giudizi tecnici. Aveva il pregio di sbagliare poco. La personalità era la sua dote maggiore“.
Di Forghieri ci resteranno le vetture, bellissime, i libri, le interviste, i molti video. Una fortuna per noi appassionati che si sia speso fino all’ultimo con passione. Una fortuna per noi italiani poter dire che era nostro, uno dei più grandi geni progettisti della storia del motorsport.
“PERCHÉ A VOI INGEGNERI BISOGNA CONOSCERVI…” ENZO FERRARI
Riccardo Turcato