Nel paddock di Austin, Fernando Alonso ha detto che tutti i campioni di F1 operano in zone grigie del regolamento, riferendosi alla questione budget cap e al fatto che alla Red Bull la FIA avrebbe offerto un accordo per la penalità. Adesso sta al team accettare pubblicamente l’accordo o contestarlo, il che potrebbe portare a penalità ancora più pesanti dopo un’ulteriore indagine. Venerdì prima dell’inizio del GP la Red Bull ha indetto una conferenza stampa. “Personalmente spero che sia una penalità severa e dura perché le regole sono regole“, ha detto il pilota Alfa Romeo Valtteri Bottas, compagno di squadra di Lewis Hamilton in Mercedes nel 2021. “Io ero in lotta lo scorso anno e abbiamo perso il Titolo Piloti per pochi punti, e pochi milioni fanno una grande, grande differenza“. Come intuibile, i due piloti Red Bull respingono queste accuse e il due volte campione Max Verstappen parla chiaramente di ipocrisia: “E’ così che va la F1. Tutti criticano i rivali il più possibile, ma non lo vedo come un problema“. Sergio Perez ha commentato: “Alla fine usciranno i fatti e tutti vedranno e capiranno la situazione“. Per Fernando Alonso, coinvolto in parecchi scandali durante la sua lunga carriera in F1, queste controversie sono sempre state parte della F1: “Il tetto ai costi è una novità, ma queste zone grigie ci sono sempre state. Chi ha vinto i Titoli l’ha sempre fatto sfruttandole. Poi altri team copiano e arrivano a quel livello o una cosa consentita per un paio di gare viene bandita. E’ la natura della F1″. E Alonso sembra essere d’accordo con Verstappen sull’ipocrisia: “Non ricordo un team campione che non abbia sfruttato degli elementi che hanno sorpreso altre squadre. Brawn, Red Bull nel 2012, il dominio Mercedes, la Ferrari ha vinto due gare nel 2019 con qualcosa che tutti sapevano che non era legale e non è successo niente, le due vittorie sono rimaste. Immaginate se avessero vinto il Mondiale con quel motore. Alla fine ho fiducia nelle persone che hanno il potere. Sono solo un pilota“.