Torna dopo due anni di assenza il GP di Singapore sul circuito di Marina Bay, lungo 5.063 metri. Domenica le monoposto dovranno percorrere 61 giri pari a 308,706 km, tutti in notturna, come in ogni occasione fin dal 2008. Quella della città-Stato asiatica è infatti stata la prima gara di Formula 1 della storia disputata interamente sotto la luce dei riflettori (se ne impiegano oltre 1700). Si tratta di uno dei Gran Premi più difficili della stagione dal punto di vista fisico per piloti e squadre: gli alti tassi d’umidità mettono alla prova atleti, ingegneri e meccanici e il continuo rischio pioggia rende costantemente imprevedibile lo svolgimento dell’attività in pista.
Si corre su un circuito cittadino molto lento e tortuoso ma con muretti vicinissimi che non perdonano alcun errore. Il set-up richiesto è da alto carico aerodinamico, ma nonostante questo si oltrepassano tranquillamente i 310 km/h anche grazie al sistema DRS, che è possibile utilizzare in tre diversi punti: sul rettilineo principale, tra la curva 5 e la 7 e tra le 13 e la 14. Il tracciato è molto impegnativo per l’impianto frenante: basti pensare che ciascun pilota è chiamato a usare il freno per circa 22 secondi ad ogni passaggio. Al contrario la potenza del propulsore non è fondamentale visto che si passa solamente il 44% del tempo con il gas aperto, ma lo stress del motore endotermico rimane notevole, considerando anche le temperature e l’alta umidità dell’aria. Un altro elemento di cui tener conto è il consumo di carburante, al punto che spesso ai piloti viene consigliata la pratica del “lift and coast” – ovvero lasciare l’acceleratore evitando così di frenare prima delle staccate da alta velocità – per evitare di rimanere a secco nei giri conclusivi.
Programma
Prove libere 1 Venerdì 30 settembre, ore 18 locali (12 CET)
Prove libere 2 Venerdì 30 settembre, ore 21 locali (15 CET)
Prove libere 3 Sabato 1 ottobre, ore 18 locali (12 CET)
Qualifiche Sabato 1 ottobre, ore 21 locali (15 CET)
Gara Domenica 2 ottobre, ore 20 locali (14 CET)