Il CEO della F1 Stefano Domenicali accusa i tedeschi di aver rinunciato al GP di Germania. In un passato non molto distante, il Paese aveva due gare in calendario, a Hockenheim e al Nurburgring, ma adesso Domenicali dice di essere l’unico a preoccuparsi dell’assenza dell’evento: “Se qualcuno spinge per un GP di Germania sono io“, ha detto a Der Spiegel. “Non vedo alcun rappresentante in Germania che voglia sedersi con noi e fare un discorso costruttivo“. Con Sebastian Vettel prossimo al ritiro, Mick Schumacher potrebbe essere l’ultimo tedesco sulla griglia il prossimo anno, ma anche lui sta lottando per restare in F1. Anche gli ascolti TV in Germania sono crollati, mentre i responsabili di Hockenheim e Nurburgring dicono che non possono semplicemente pagare le cifre in continua crescita richieste dalla F1: “Sappiamo che il valore di una gara in Europa è diverso da quello di qualunque altra parte del mondo“, ha detto Domenicali. “Se vuoi un Picasso, devi spendere un mucchio di soldi per averlo. Sono convinto che un GP con una fan base così ampia potrebbe trasformarsi in un modello di business. La mia porta è sempre aperta per qualunque confronto“. Secondo l’ex-pilota Timo Glock parte del problema è che la ricca cultura del motorsport in Germania è stata decimata negli ultimi anni: “Il problema è che praticamente nessuno vuole entrare nel motorsport adesso perché è considerato dannoso per il clima e una cosa del passato“, ha detto ad Auto Bild. “Questo ha distrutto l’intera base“. Ross Brawn spera che la notizia dell’ingresso di Audi in F1 dal 2026 aiuti a migliorare la situazione: “Mi auguro che contribuisca a riportare il GP di Germania, perché per me è frustrante non avere questa gara in calendario al momento“, ha detto a Sport1. “E’ uno dei nostri maggiori obiettivi per il futuro. Ecco perché è anche estremamente importante che Mick Schumacher continui la sua carriera in F1. Per quanto la tecnologia nello sport sia affascinante e importante, quello che conta è che i bambini appendano i poster dei loro eroi al volante“. Grande verità in quest’ultima frase di Brawn, perché tutti noi ci siamo innamorati della F1 da bambini e abbiamo avuto almeno un poster nella nostra camera accanto al letto…