Il motorsport rappresenta il banco di prova Audi per le soluzioni tecniche del futuro. Da oltre 40 anni, il Marchio dei quattro anelli è impegnato ai massimi livelli per testare tecnologie avanguardistiche in vista della produzione di serie. In occasione del Festival dello Sport di Trento, il Brand conferma il proprio impegno nel mondo delle competizioni esponendo alcune vetture che hanno scritto pagine indelebili del motorsport quali Audi Sport quattro, Audi R18 e-tron quattro e l’avanguardistico prototipo elettrico con range extender Audi RS Q e-tron.
La trazione quattro, icona tecnologica Audi divenuta famosa in tutto il mondo grazie ai successi nel Mondiale Rally negli Anni ’80, il motore TFSI, al debutto in pista nel 2001 a Le Mans e oggi adottato da pressoché tutte le gamme dei quattro anelli, e ancora la tecnologia TDI, best seller del Brand diventata sempre più efficiente e performante grazie all’impegno nell’endurance, sono solo alcuni degli esempi di come Audi sviluppi soluzioni avanguardistiche nelle competizioni per poi destinarle alla produzione di serie. Un approccio condiviso dalla costruzione con materiali leggeri, dai gruppi ottici a LED, dai proiettori con tecnologia laser e da molteplici innovazioni che hanno dovuto dimostrare di essere all’altezza in gara prima di approdare alla strada.
Audi, prima Casa automobilistica ad aver vinto la 24 Ore di Le Mans con un modello a propulsione ibrida, ora concentra la propria attenzione sulla tecnologia e-tron, favorendo il travaso di soluzioni hi-tech a vantaggio della nuova gamma full electric. Nel 2023, Audi punterà alla vittoria assoluta alla Dakar, il rally raid più difficile al mondo, schierando al via la seconda generazione del prototipo elettrico Audi RS Q e-tron, nel 2022 in grado di conquistare 4 vittorie e 10 podi di tappa al debutto assoluto in gara.
La Dakar conferma l’approccio pionieristico Audi alle competizioni, in quanto teatro dell’introduzione della propulsione elettrica con range extender, una tecnologia mai utilizzata prima in un frangente tanto probante, in attesa del debutto in Formula 1, previsto nel 2026. Audi affronterà la massima serie dell’automobilismo sportivo con un propulsore hi-tech caratterizzato da un elevato livello di elettrificazione rispetto allo standard odierno e dall’utilizzo d’innovativi carburanti sostenibili.
Evoluzione continua: la trazione quattro dai rally alla pista
Escludendo il periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato dai successi nei Grand Prix degli Anni ‘30 delle monoposto Auto Union con al volante piloti del calibro di Hans Stuck, Bernd Rosemeyer, Achille Varzi e Tazio Nuvolari, la storia Audi nel motorsport inizia con Audi quattro. Nel 1981, Audi quattro esordì nei rally in occasione dello Jänner Rallye in Austria. Fu la prima vettura 4WD a schierarsi al via del Mondiale. Dal 1982 al 1984 Audi conquistò quattro titoli – due piloti e due costruttori – nel Campionato del Mondo Rally.
Dopo aver rivoluzionato i rally e aver ottenuto dal 1985 al 1987 vittoria e record alla Pikes Peak (USA) – la cronoscalata più celebre al mondo – per tre volte consecutive con Audi Sport quattro, la Casa dei quattro anelli decise di scendere in pista: prima con Audi 200 quattro e Audi 90 quattro IMSA-GTO negli Stati Uniti, poi nel 1990 e nel 1991 con Audi V8 quattro, con la quale vennero conquistati due titoli piloti nel DTM, il Campionato Tedesco Turismo, e infine con Audi A4 nella serie Super Touring dedicata alle vetture strettamente derivate dalla serie. Nel 1996, Audi A4 quattro vinse il campionato in sette Paesi.
Dopo la decisione di ritirare la trazione quattro dalle competizioni Turismo, Audi si dedicò ai prototipi dando lustro al claim “All’avanguardia della tecnica” nei 18 anni di presenza nella categoria. Nel 1999 debuttò con Audi R8 Sport a Le Mans, la gara endurance più difficile al mondo, conquistando il terzo gradino del podio al primo tentativo. Negli anni successivi Audi R8 dimostrò di essere la vettura da battere. Dal 2000 al 2002 la Casa dei quattro anelli mise a segno una storica tripletta, grazie anche alla tecnologia TFSI – turbo a iniezione diretta della benzina – utilizzata per la prima volta nel 2001 e successivamente introdotta nella produzione di serie. Nel 2004 e nel 2005 le vetture affidate ai team privati regalarono ad Audi altre due vittorie sul circuito di Le Mans. Con 63 vittorie complessive in 80 gare, Audi R8 si è guadagnata di diritto un posto nella storia del motorsport.
Tecnologia Audi TDI: la prima vittoria del Diesel a Le Mans
L’approccio avanguardistico del Brand all’attività sportiva trovò ulteriore conferma nel 2006, quando Audi R10 TDI fu la prima vettura da competizione con motore Diesel a trionfare alla 24 Ore di Le Mans. Nel complesso, a Le Mans la tecnologia Audi TDI si impose per ben otto volte. Con Audi R10 TDI, la Casa dei quattro anelli vinse ancora sul circuito de la Sarthe nel 2007 e nel 2008. Non solo, il prototipo Diesel conquistò tre volte di seguito la American Le Mans Series e nel 2008 anche la Le Mans Series europea.
Con Audi R15 TDI, nel 2010, Audi festeggiò una tripletta nella 24 Ore di Le Mans più veloce di tutti i tempi, stabilendo il nuovo record sulla distanza, tuttora imbattuto. La tecnologia Audi TDI ha vinto a Le Mans anche nel 2011, nel 2012, nel 2013 e nel 2014, anno in cui il Marchio ha festeggiato la tredicesima vittoria su 16 gare disputate. Successi ottenuti anche grazie ai continui primati in materia d’efficienza energetica: durante l’epoca TDI, nell’arco di un decennio, Audi ha ridotto il consumo di carburante del 46%.
Dal punto di vista tecnico, molte sono state le innovazioni, in primis le Audi laser light. Gli abbaglianti laser, dalla portata straordinaria, hanno debuttato a Le Mans nel 2014 con Audi R18 TDI e sono oggi disponibili per molteplici modelli dei quattro anelli di gamma media e superiore, spaziando dalla supercar Audi R8 all’ammiraglia Audi A8, dal SUV full size Audi Q7 alla coupé a cinque porte Audi A7 Sportback, passando per la gamma Audi A5 e le icone sportive Audi RS 6 Avant, Audi RS 7 Sportback e, in ambito full electric, Audi e-tron GT.
Endurance e Formula E: l’inizio dell’era e-tron
Con la prima vittoria di una sportiva ibrida alla 24 Ore di Le Mans del 2012, Audi ha dimostrato ancora una volta la propria vena pionieristica. Sul circuito de la Sarthe, Audi R18 e-tron quattro è rimasta imbattuta per tre anni di seguito: 2012, 2013 e 2014. I titoli piloti e costruttori conquistati dal prototipo ibrido nel Campionato del Mondo Endurance (WEC) 2012 e 2013 sono gli ultimi vinti da Audi che, nel 2016, ha abbandonato le gare di durata.
Nella stagione 2017 la Casa dei quattro anelli ha rinnovato la propria presenza in ambito sportivo. Il Brand ha dimostrato di essere al vertice non solo nel DTM, ma anche in due discipline entrate per la prima volta nel portfolio del Marchio. Audi ha infatti sostenuto il team di rallycross di Mattias Ekström, che nel 2016 ha dominato il Campionato Mondiale Rallycross FIA, e nella stagione 2017/2018 è subentrata in veste ufficiale al team ABT in Formula E, massima serie dell’automobilismo sportivo a zero emissioni. Prima Casa tedesca a correre nella serie, dopo il titolo piloti nel 2016/2017, vinto dal pilota Lucas di Grassi, Audi ha conquistato nel 2017/2018 il titolo costruttori.
Il presente-futuro: Dakar e Formula 1
Parallelamente all’evoluzione sostenibile dell’offerta di serie, Audi prosegue nell’elettrificazione dell’impegno sportivo: un processo iniziato nel 2012 nell’endurance, proseguito in Formula E e ora giunto alla sfida del deserto. Dopo aver conquistato quattro vittorie e dieci podi di tappa alla Dakar 2022, esordio assoluto per l’innovativo prototipo elettrico con range-extender Audi RS Q e-tron, a marzo 2022 è arrivato il primo, storico, successo nei rally raid, una disciplina motoristica totalmente nuova per il Brand, trionfando all’Abu Dhabi Desert Challenge.
A settembre ha debuttato lo step evolutivo di Audi RS Q e-tron, la vettura da competizione Audi più evoluta e complessa di sempre, denominato E2: una sigla che evoca la fase finale di sviluppo della leggendaria Audi Sport quattro Gruppo B degli Anni ’80. Audi RS Q e-tron E2 correrà a ottobre nel Rally del Marocco, per poi schierarsi al via della Dakar 2023. La carrozzeria, totalmente nuova, è caratterizzata da un’aerodinamica affinata e contribuisce al contenimento delle masse e al ribassamento del baricentro. L’elettronica alla base del sistema di gestione dell’energia garantisce una superiore efficienza, anche in condizioni limite, mentre gli equipaggi possono contare su di un abitacolo più spazioso e funzionale.
Parallelamente all’impegno nei rally raid, Audi ha annunciato l’entrata in F1, classe regina del motorsport. Dal 2026, la Casa dei quattro anelli parteciperà al Campionato mondiale FIA di Formula 1 con una power unit appositamente sviluppata. Il progetto avrà come centro nevralgico il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg, nei pressi di Ingolstadt. È la prima volta da oltre dieci anni che un propulsore di Formula 1 viene realizzato in Germania. Fattori determinanti per la partecipazione di Audi alla classe regina del motorsport sono le nuove regole tecniche, che si applicheranno dal 2026 e che prevedono un livello superiore di elettrificazione rispetto allo standard odierno e l’utilizzo d’innovativi carburanti sostenibili.
McNish, Kristensen, Capello e Bergkvist: a Trento il gotha del motorsport Audi
Il trasferimento di soluzioni avanguardistiche dalle competizioni alla strada, caratteristico dell’approccio Audi al motorsport, passa attraverso figure cardine che, oltre ai risultati sportivi, hanno apportato un contribuito determinante allo sviluppo delle tecnologie dei quattro anelli. Un coinvolgimento testimoniato dalla presenza al Festival dello Sport di Trento di Allan McNish, Director Coordination Motorsport Activities Audi Group, incluso il progetto Formula 1. In 32 anni di carriera agonistica, McNish ha ottenuto i principali successi al volante dei prototipi Audi ed è arrivato per ben 9 volte sul podio di Le Mans. Un palmares che gli è valso il titolo di “Le Mans legend”. A Trento, McNish ritrova l’Audi R18 e-tron quattro con la quale ha conquistato il Campionato del Mondo Endurance (WEC) nel 2013.
Al titolo 2013 ha contribuito anche “Mr Le Mans”, al secolo Tom Kristensen. Specialista dell’endurance, il pilota danese ha conquistato ben 9 volte, di cui 6 consecutivamente – dal 2000 al 2005 – la 24 Ore. Nel 2004 in team con Rinaldo “Dindo” Capello, l’ultimo italiano a trionfare, nel 2008, nella competizione di durata più celebre al mondo. Come Kristensen, anche Capello, salito in carriera 10 volte sul podio di Le Mans e per questo insignito del titolo di “Le Mans legend”, è tra i protagonisti a Trento.
All’esperienza in pista dei quattro anelli si affianca l’anima rallystica del Brand, rappresentata al Festival dello Sport dalla leggendaria Audi Sport quattro, mattatrice negli Anni ’80, e da una vettura destinata a diventare un’icona del motorsport: la prima generazione di Audi RS Q e-tron. Il prototipo elettrico con range extender, vincitore di 4 tappe alla Dakar 2022, è affiancato da Emil Bergkvist, navigatore di Mattias Ekström e tra i principali artefici dello sviluppo dell’auto, in particolar modo delle funzioni di bordo. Grazie a Bergkvist, le novità tecniche introdotte dallo step E2 della vettura garantiscono un minore impegno psicofisico a vantaggio della concentrazione e delle performance degli equipaggi.