Nikita Mazepin ribadisce che non tornerà in F1 se questo significa rinunciare alla Russia. Di recente è infatti esplosa una nuova controversia nel Paese, con atleti – incluso il pilota della Dakar Konstantin Zhiltsov – costretti a rinunciare alla cittadinanza russa o alle carriere professionali. A inizio anno Nikita e l’azienda del padre Uralkali erano stati allontanati dal team Haas. Ma il 23enne aveva detto che per mantenere il suo sedile in F1, la FIA gli avrebbe chiesto di firmare un documento contro la Russia: “Sono stato tra i primi a ricevere questo documento in marzo“, ha detto a Ria Novosti. “Ma io vorrei che gli sportivi restassero neutrali“. La soluzione di Zhiltsov è stato rinunciare alla nazionalità russa, come fatto dal pilota di riserva della Ferrari Robert Shwartzman, che adesso corre con quella israeliana. “Non si può accusare nessuno per questo, siamo atleti e ognuno di noi può scegliere. Zhiltsov non è l’unico, Shwartzman ha fatto lo stesso, ma è una questione personale. Che tu voglia rinunciare al tuo Paese per lo sport sta a te, ma io non lo farò“. Il celebre campione di scacchi russo Sergey Karjakin è stato bandito da ogni torneo per aver supportato l’invasione dell’Ucraina: “Le sue parole non mi hanno sorpreso“, ha detto Mazepin. “Conosco bene Sergey e la sua posizione e lo rispetto“. Il boss della Haas Gunther Steiner a Monza ha confermato di non aver mai ricevuto denunce al team da parte di Mazepin per soldi non pagati: “Abbiamo avviato una causa, e la notifica è stata firmata“, ha confermato il pilota all’agenzia di stampa Taas. “Al momento la controparte, il team Haas, ha 30 giorni per rispondere alla notifica da parte del tribunale. Scopriremo presto quando e dove si svolgerà esattamente l’udienza in Svizzera“.