Max Verstappen non era mai salito sul podio di Monza, ma l’ha fatto oggi, vincendo il GP d’Italia, il quinto consecutivo, l’undicesimo del 2022 e il 31° in carriera,rovinando la festa alla Ferrari, che dopo la pole di ieri la vittoria di Leclerc se la sentiva praticamente in tasca, ma il monegasco ha chiuso al secondo posto, seguito dalla Mercedes di George Russell, partito dalla prima fila.
Partito dalla settima posizione, al giro 4 Verstappen era già terzo, passando Russell nel giro successivo e ritrovandosi al comando quando durante una VSC (per il ritiro dell’Aston Martin di Sebastian Vettel nel giro 12) Leclerc è rientrato per passare dalle soft alle medie. L’olandese ha allungato il primo stint e ha montato le medie nel giro 26, riprendendo la testa della gara nel giro 33 quando Leclerc si è fermato di nuovo per montare le soft. Il ferrarista sulla carta aveva un vantaggio in termini di pneumatici sulla Red Bull #1, ma un distacco di una ventina di secondi. La vittoria sembrava quindi al sicuro nelle mani del campione in carica, ma non potevamo vivere un GP senza polemiche. E infatti nel giro 47 si è fermata la McLaren di Daniel Ricciardo e nel successivo è entrata in pista la safety car, che ha permesso ai primi cinque di tornare ai box per montare le soft in vista della ripartenza. Che non c’è stata, nonostante Leclerc via radio e in conferenza stampa abbia detto che la pista nel penultimo giro di gara era libera. E la gara si è quindi conclusa dietro la SC, con Verstappen, Leclerc e Russell passati per primi sotto la bandiera a scacchi sventolata dal mitico Giacomo Agostini.
Partito 18°, Carlos Sainz è riuscito a risalire fino alla terza posizione allungando il primo stint sulle medie, ma è finito in P4 dopo il pitstop. Ha scelto di non fermarsi durante la safety Lewis Hamilton, quinto davanti alla seconda Red Bull di Sergio Perez che, partito 13°, si è fermato nelle prime fasi per montare le hard e ha portato a casa il punto per il giro veloce. Settimo Lando Norris, partito in seconda fila, con l’AlphaTauri di Pierre Gasly ottava e a chiudere la zona punti la Williams di Nyck de Vries – gettato nella mischia di un GP ieri per sostituire Alex Albon e subito a punti, quindi meritatissimo il fatto che sia stato premiato come Driver of the Day – e l’Alfa Romeo di Zhou Guanyu. A seguire Esteban Ocon, Mick Schumacher, Valtteri Bottas, Yuki Tsunoda, Nicholas Latifi, Kevin Magnussen (per lui una penalità di 5 secondi per aver tagliato la pista nel primo giro e aver tratto vantaggio dalla manovra). Quattro i ritirati: Ricciardo, le due Aston Martin di Lance Stroll e Sebastian Vettel per problemi alla power unit e Fernando Alonso, dopo una serie di GP a punti.
Quando i tifosi sulle tribune hanno capito che la safety car non sarebbe rientrata i fischi si sono sprecati: comprensibile, volevano che quegli ultimi giri fossero combattuti, anche se il gap era difficile da recuperare. E’ venuto a mancare lo show proprio alla fine e onestamente, pur non condividendo l’attacco duro di Mattia Binotto alla FIA, non capiamo per quale motivo se la pista era libera e la McLaren rimossa non sia stata data la ripartenza: sarebbe bastato percorrere anche un solo giro per non lasciare l’amaro in bocca agli appassionati e innescare polemiche che adesso andranno avanti fino a Singapore.
E ci spiace che in questo modo non si renda merito alla gara di Max Verstappen, un tritasassi: ieri dopo le qualifiche era teso e, come ha detto in conferenza stampa, anche la notte è stata agitata in vista di questa gara. Ma oggi lui e il team hanno messo insieme tutte le tessere e il risultato l’abbiamo visto. Un pilota, un campione che non merita i fischi e i booo che si sono levati dalla marea rossa sul rettilineo. Ma si sa, la mamma del cretino è sempre incinta e oggi a Monza ce n’erano tantissimi, troppi, come quando sul gradino più alto era finito Lewis Hamilton. A Verstappen è stato chiesto cosa ha provato salendo per la prima volta sul podio: “Una bella vista, un bel colpo d’occhio da lì. Ma un’atmosfera non incredibile per me. Ma ho vinto, a me interessa questo“. La F1 archivia il sedicesimo round del Mondiale e lascia l’Europa con Verstappen a quota 335 e Leclerc secondo a 219, seguito da Perez a 210 e Russell a 203. Per il Costruttori, Red Bull a 545, Ferrari a 406, Mercedes a 371. Questi sono i fatti, come la meraviglia di rivivere, quasi increduli ancora, l’Autodromo di Monza pieno di pubblico, dopo due anni.
Barbara Premoli