Jamie Chadwick, due volte vincitrice del campionato W Series, categoria riservata solo alle donne e di supporto alla F1, dice di non essere certa che le donne siano pronte per tenere testa agli uomini nella massima serie del motorsport. Si parla, si scrive e si promuove tanto la parità di genere in F1, ma la Chadwick, che sta dominando anche nel 2022, dubita di poterci correre: “Mi sono data come obiettivo correre in F1, ma non so se sia possibile“, ha detto la 24enne britannica.
“Per arrivare in F1 devi passare attraverso i campionati minori – Formula 3 e Formula 2 – e sono molto fisici. La F1 è estremamente fisica e non sappiamo esattamente di cosa siano capaci le donne. Se hai 15 o 16 anni e sali su una macchina da corsa senza servosterzo e guidi macchine grosse e pesanti, molte donne fanno fatica anche se hanno avuto successo nei kart. Ci piace pensare che le donne possano farcela e sono felice di fare da cavia e farò del mio meglio per spingere ed esplorare le opzioni per entrare in F1, ma non abbiamo certezze. Negli ultimi anni non c’è stata una donna che ci sia riuscita. Sto cercando di capire che cosa abbia a che fare con il lato fisico. Se è fisicamente troppo dura ma lo sport vuole che le donne ci corrano, allora dobbiamo riflettere“.
La Chadwick fa già parte del programma sviluppo piloti della Williams, ma pensa che i cambiamenti alle monoposto possano essere l’unico modo per permettere alle donne di competere contro gli uomini, più forti e più corpulenti. Bisognerebbe per esempio studiare dettagli come lo spessore del volante: “Come possiamo farli più sottili, dato che le mani delle donne non sono necessariamente così grandi? Come possiamo essere certi che non ci siano restrizioni sulla distanza dei pedali per usarli al meglio? E alcune delle cellule degli abitacoli sono davvero strette: le donne con i fianchi più larghi non possono stare comode. Molte di queste cose devono essere studiate per ovvi motivi, ma adesso dobbiamo vedere se tutto questo ha ripercussioni anche sulle prestazioni“.