Volvo Cars ha chiuso il secondo trimestre con un utile stabile, a fronte delle continue incertezze che hanno caratterizzato il commercio globale, dell’aumento dei prezzi delle materie prime e delle difficoltà di approvvigionamento dovute alle recenti chiusure imposte in Cina a causa della pandemia. Le vendite di Volvo Cars a clienti retail sono arrivate a 143.006 unità, registrando una diminuzione del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono stati pari a 71,3 miliardi di corone svedesi, con un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2021 e hanno accusato un impatto minore rispetto alle vendite a privati grazie a una politica dei prezzi solida e a un ottimo mix di prodotti.
Il calo dei volumi registrato nel trimestre ha influito anche sull’andamento dell’EBIT caratteristico di Volvo Cars, sebbene esso sia rimasto sostanzialmente stabile grazie a un’ottima gestione dei prezzi e al mix di prodotti. L’EBIT per le attività principali di Volvo Cars ha raggiunto i 4,6 miliardi di corone svedesi, pari a un margine del 6,5%, mentre l’EBIT riportato, incluse le joint venture e le società collegate, ha raggiunto i 10,8 miliardi di corone svedesi, con un margine del 15,1%. L’EBIT riportato ha risentito positivamente dell’effetto della quotazione di Polestar – di cui Volvo Cars è il maggiore azionista – avvenuta il mese scorso presso la borsa Nasdaq di New York.
L’andamento delle vendite di Volvo Cars nel secondo trimestre è stato condizionato dal perdurare delle limitazioni di fornitura già rilevate nei trimestri precedenti, oltre che da un impatto particolarmente forte delle chiusure in Cina legate al Covid. Quest’ultimo fattore non solo ha inciso sulle consegne effettuate dalla Casa ai clienti privati in Cina, ma anche sulla produzione in Cina e in Europa, soprattutto per quanto riguarda le auto Recharge. Le conseguenze continueranno a essere percepite anche nel terzo trimestre. Per l’intero 2022, l’obiettivo resta quello di arrivare a una percentuale di auto completamente elettriche a due cifre o più che raddoppiata rispetto al 2021.
Volvo Cars sta inoltre registrando un netto miglioramento della stabilità della sua catena di fornitura, fattore che nel mese di giugno ha determinato una forte ripresa della produzione. Se tale processo di normalizzazione continuerà, la Casa automobilistica si attende un progressivo aumento della produzione nei prossimi mesi. Pertanto, Volvo Cars prevede per l’anno in corso un miglioramento dei volumi di vendita sul mercato wholesale rispetto al 2021. Tuttavia, a causa dello sfasamento temporale tra la produzione e le consegne per la vendita retail, non si prevede che tale miglioramento si traduca in un aumento delle vendite a clienti retail durante l’anno solare. Per l’intero esercizio 2022 ci si attende dunque che le vendite a privati mantengano un andamento piatto o siano leggermente inferiori rispetto ai volumi del 2021.
Nel trimestre, la popolarità dei modelli Recharge di Volvo Cars è rimasta inalterata, nonostante la produzione sia stata ostacolata dalle continue limitazioni di fornitura dovute alle chiusure in Cina. Nel secondo trimestre, le vendite della gamma Recharge hanno costituito il 31% del fatturato complessivo, segnando un aumento rispetto al 24% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, che avrebbe potuto essere più elevato in assenza di vincoli di fornitura. Il numero di abbonamenti attivi alla fine del secondo trimestre è risultato in aumento del 122% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si tratta di una crescita che è stata trainata dalla domanda dei clienti e dall’ampliamento dell’offerta in seguito all’introduzione delle vendite online di flotte per le piccole e medie imprese sia nel Regno Unito sia in Svezia. Nel secondo trimestre, le vendite online hanno rappresentato il 9,5% delle vendite complessive nei mercati consolidati, rispetto al 4,6% dello stesso periodo dello scorso esercizio.