Un GP di Francia incandescente, per le temperature e l’azione in pista. A vincere meritatamente Max Verstappen, davanti alle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell. Per il 25enne olandese si tratta della seconda vittoria consecutiva a Le Castellet, la 27° in carriera e la settima della stagione. Una domenica importante per la Mercedes e per il 7 volte campione, che sale sul podio al termine di una gara tiratissima e in cui non ha potuto bere (circa 3 kg persi, ha detto, prima di buttarsi a terra per riprendersi nel retro podio), una gara speciale, la numero 300 in F1. Quarto posto per Sergio Perez, che si è addormentato e fatto beffare proprio sul finale da Russell, alla ripartenza dopo una Virtual Safety Car.
Grande rimonta per Carlos Sainz, da 19° a 5°, nonostante i 5 secondi di penalità per un unsafe release, che conferma le sue capacità (da guardare e riguardare il sorpasso su Perez) salva la domenica della Ferrari, dopo l’uscita choc di Charles Leclerc nel giro 19, quando era indisturbato al comando. Un errore, come lui stesso ha ammesso quando si è presentato ai microfoni, dopo aver smaltito la rabbia chiudendosi nel motorhome: “Se a fine stagione perderemo il Mondiale per 32 punti sapremo quale è il motivo“, riferendosi a Imola e a oggi, aggiungendo che non sapeva che la radio fosse accesa quando ha urlato quel “Nooo!!!” che ci risuona ancora nelle orecchie (“Non ero consapevole che la radio fosse accesa, avrei preferito tenerlo per me“). Ma l’uscita di Leclerc non toglie nulla al successo di Verstappen, che allunga in classifica ed è a 233 punti, con il ferrarista sempre secondo ma a 170 punti, 63 di differenza, e Perez a 163. Nel Costruttori la Red Bull è a 396, la Ferrari a 314, con la Mercedes a 270.
Sesto Fernando Alonso davanti a Lando Norris, al compagno di squadra Esteban Ocon e a Daniel Ricciardo, con l’Alpine che supera la McLaren in classifica. A chiudere la top 10 Lance Stroll che ha tenuto dietro l’Aston Martin di Sebastian Vettel conquistando l’ultimo punto disponibile. Pierre Gasly è passato dalle hard alle medie e ha chiuso 12°, davanti ad Alex Albon, a Valtteri Bottas e alla Haas di Mick Schumacher, finito in testacoda prima di metà gara in un incidente con Zhou, costretto al ritiro (il quinto della stagione) e causando una VSC. Toccato dall’Alpine di Ocon, testacoda anche per Yuki Tsunoda, costretto al ritiro nel giro 17. Stesso destino per Kevin Magnussen, che era risalito dalla 20° alla 14° posizione dopo la Safety Car, ma il contatto con la Williams di Nicholas Latifi l’ha costretto a rientrare ai box e a ritirarsi nel giro 40, seguito un paio di giri dopo da Latifi.
Partendo dal presupposto che nella vita sbagliamo tutti, anche i piloti di F1 e i campioni, sorprende davvero quanto successo oggi a Leclerc. Ma di lui ci piace sempre l’onestà intellettuale, l’ammettere i propri errori (“Io non posso fare questi errori, è inaccettabile, non posso fare queste cose, spingiamo tutti, non posso usare questa scusa“), forse anche più di quanto dovrebbe. E ci è piaciuta la frase di Verstappen nelle interviste post-gara “Spero che Charles stia bene“: due ragazzi puliti, perle rare di questi tempi, in F1 e in generale. Peccato per quell’errore, perché la gara sarebbe stata ancora più tirata, ma i ragazzi si rifaranno nel prossimo weekend, e sarà così fino all’ultimo GP della stagione, pronti a scommettere! Come ha detto Stefano Domenicali “Congratulazioni alla Red Bull e a Max per una grande vittoria e alla Mercedes per il podio di Lewis e George. E’ stata una giornata difficile per Charles, ma ha dimostrato grande dignità nella sua reazione a quanto accaduto e ci ricorda di quanto siano incredibili questi giovani uomini“. Adesso giusto il tempo di smontare tutto e fare i bagagli e via direzione Hungaroring, per un’altra gara caldissima. Con un po’ di amarezza, perché a quanto pare nel 2023 il Circuit Paul Ricard non sarà in calendario. E ci sarebbero impianti decisamente peggiori da cancellare. Ma il business prevale, come sempre…
Barbara Premoli