Il mese scorso la 24 Ore di Le Mans ha dato risultati impressionanti per Goodyear e per la categoria LMP2 del WEC: 26 delle 27 auto che hanno iniziato la competizione, infatti, hanno terminato la gara, registrando un chilometraggio senza precedenti. E ora, dopo una pausa di tre settimane, il FIA WEC arriva in Italia per la 6 Ore di Monza, un circuito con caratteristiche simili a quelle di Le Mans, con velocità medie elevate e passaggi molto tecnici. Le sfide per i tecnici di pista, però, saranno differenti. Anche se Le Mans e Monza avranno delle temperature della pista simili – oscillanti tra i 17 e i 43 gradi centigradi per tutta la durata della gara – la superficie della circuito di Monza, infatti, assorbe meno calore rispetto a quello francese.
Per le gare di endurance, inoltre, è sempre più consuetudine avere stint più lunghi e impegnativi, obbligando così i team ad ottimizzare le strategie per ottenere il massimo. A Le Mans, sia United Autosports che le vetture di Nielsen Racing sono riuscite a effettuare cinque stint con un solo treno di pneumatici durante la notte, senza subire un degrado estremo. Questo equivale a percorrere fino a 750 chilometri con un singolo treno di pneumatici. Jota e Prema hanno completato entrambi 369 giri del circuito di 13,6 chilometri, il che significa che sono state percorse più di 16 distanze di gara di Formula 1 con soli 12 set di pneumatici. I dati registrati a Le Mans testimoniano la velocità e il livello assoluto della competizione, con la strategia dei pit stop che ha potuto evolvere anche grazie alla qualità dei pneumatici.
Sviluppo incessante
25 anni fa, Tom Kristensen, Michele Alboreto e Stefan Johansson trionfarono con la Porsche WSC-95 alla 24 Ore di Le Mans. Si trattava di una delle due vetture costruite con l’unico obiettivo di sfruttare le tecnologie più avanzate dell’epoca e per vincere Goodyear fornì pneumatici speciali per le qualifiche e un’ampia gamma di scelta per le mescole in gara. I team, di fatto, dovevano cambiare ogni due stint i pneumatici.
Nel 2022, a trionfare nella categoria LMP2 alla 24h di Le Mans sono stati Roberto Gonzalez, Antonio Felix Da Costa e Will Stevens, a bordo della Oreca 07-Gibson del team Jota. A disposizione, il team Jota ha avuto – oltre che un budget minore rispetto a quello di una casa auto – anche una sola specifica slick Goodyear, che ha offerto prestazioni versatili in un ampio range di condizioni e di temperatura. In 24 ore hanno percorso 60 km in più rispetto a quella Porsche, con meno carburante, un minor numero di pneumatici e costi inferiori. Il ritmo di gara e le performance delle LMP2 sono progrediti rapidamente nell’ultimo decennio. Nel 2012, il team Starworks-Zytek, vincitore della gara, ha percorso 585 chilometri in meno rispetto alla Jota di quest’anno, in una gara in cui solo 12 dei 20 partenti sono arrivati alla bandiera a scacchi.
L’icona dei cieli arriva a Monza!
Dopo aver sorvolato la 24 Ore di Le Mans, il mitico Goodyear Blimp ritorna in Italia e arriva a Monza come “ospite d’onore” e regista d’eccezione del WEC. Un’apparizione quasi surreale, fuori dal tempo e dallo spazio, che non passerà inosservata per tutti coloro che si troveranno in città il 10 luglio e che vedranno questo “gigante buono” dei cieli volare sopre il circuito per effettuare le riprese aeree della gara.
Il dirigibile Europa – che sorvola i cieli europei e che sarà a Monza – è un modello di ultima generazione semirigido Zeppelin NT di marca Goodyear con telaio inferiore o superiore rigido interno e un involucro pressurizzato che, ad oggi, è il più grande del suo genere al mondo. Lungo 75 m – quasi tre quarti di un campo da calcio – e alto quasi 18 m, è lo stesso modello utilizzato dai 3 dirigibili Goodyear operativi negli Stati Uniti. Arrivato per la prima volta in Europa nel marzo del 1972, ha conquistato i cieli del Vecchio Continente nei 14 anni successivi, partecipando a numerosi eventi sportivi e culturali di rilievo, tra cui il Gran Premio di Germania del 1985 al Nürburgring, gli Open di Francia del 1986 al Roland Garros e persino due matrimoni reali britannici, prima di andare in pensione e tornare, poi, negli anni successivi per seguire il Giro d’Italia nel 2011. E oggi continua a effettuare riprese aeree di eventi di grandissimo richiamo, funzionando al tempo stesso come ambassador dei valori e della mission di Goodyear.