Bisogna andarci piano. Tarare parole, spazi, virgole perché ormai passare dalla parte sbagliata della pubblica gogna è un attimo. Sarebbe molto semplice prendere i vari comunicati stampa e buttarli giù nero su bianco e vivere felici, sereni e tranquilli. Dire e scrivere addomesticati quello che viene già preparato e via. Così tutti si dorme tra due guanciali. Il contraddittorio ormai è cosa lasciata agli annali. È una piccola introduzione solo per dire che abbiamo pensato se scrivere o no della notizia che ha infuocato i social. Le dichiarazioni di Nelson Piquet, saltate fuori dopo mesi, sui fatti di Silverstone 2021 (incidente tra Max e Lewis, ndr), all’alba della gara di Silverstone 2022. Quella parola, che ormai conoscerete tutti, con la N usata in riferimento a Lewis, ha scatenato un putiferio. Ha sbagliato Nelson a usare quella parola? Sì certo. Nelson è uno sporco brutto razzista? Arrivare a dichiarare questo sembra un po’ troppo eccessivo, specialmente ascoltando e riascoltando il tono della chiacchierata con il giornalista. Andate su YouTube e trovate tutto.
Si sa che tutto viene fagocitato e ingigantito. Molti forse avranno conosciuto la lingua lunga di Nelson solo oggi. Ma è sempre stato un personaggio borderline. Da quando dava del gay ad Ayrton, e Ayrton si presentava poi ai box con Xuxa, Carol Alt ecc… Alle sparate contro le Ferrari auto non sicure (1982), alle interviste in diretta Rai con Zermiani dall’abitacolo prima dei GP dove scherzava dicendo che pensava alle donne o che oltre alle gomme dure di duro c’era qualcos’altro dentro la tuta. Dava del vecchio sempre a Zermiani, faceva boccacce, corna in diretta. Diceva che Mansell aveva una moglie brutta e gli sembrava strano essendo loro piloti di F1.
Si è presentato in F3 nel 1997 con una ombrellina completamente nuda in griglia. Si, Nelson borderline lo è sempre stato. Ha sbagliato a dire quella parola? Sì. Ritirarla fuori adesso dopo tanto tempo ha un tempismo ad hoc. Diciamo anche che senza i comunicati stampa che si sono susseguiti a ritmo indiavolato la cosa non avrebbe avuto tutto questo risalto mediatico. Si sarebbe tranquillamente potuto mandare a quel paese Nelson senza tutto questo urlare al razzismo che è tornato prepotentemente. Addirittura qualcuno si è scagliato anche contro Max Verstappen solo perché è compagno della figlia di Nelson. Vai a capire. Cortocircuiti social. Una volta Lauda diede del coniglio a Purley per alcune manovre fatte in pista. Purley la gara dopo si presentò con un bell’adesivo del bianco animale sulla sua vettura. Zittito Niki e cosa finita lì.
Questo per dire che a Nelson si avrebbe potuto fare notare che ha detto una ca@@ta, mandarlo anche a quel paese come detto prima, ma da lì a scatenare un can can mediatico, additarlo come sporco razzista, con tanto di # dedicati ce ne vuole. Forse forse fanno bene i piloti a voler parlare solo con interviste concordate e microfoni davanti alla bocca. Meglio evitare qualsiasi scivolone, che gli # hashtag sono sempre belli caldi. A volte un bel vaffa risolverebbe tutto.
Riccardo Turcato