Dopo la Spagna, anche a Monaco la Ferrari ha regalato ai diretti avversari punti importanti sia in ottica campionato Piloti sia Costruttori. Quando sei saldamento al primo e secondo posto, non puoi e non devi commettere questi errori di strategia, soprattutto in una pista come questa dove i sorpassi sono impossibili.
Una volta che perdi la posizione, il discorso è chiuso. A Monaco, il minimo errore lo paghi il doppio. Tra Red Bull e la Ferrari la lotta è serratissima, come dimostra anche l’ordine di arrivo con quattro macchine racchiuse in appena 2 secondi. Ancora una volta pesano i 7 punti persi da Leclerc a Imola. Ora il distacco è salito a 9 lunghezze, ma siamo in un gap in cui è ancora possibile il recupero. A Baku però deve incominciare la rimonta. Stesso discorso anche per il Costruttori dove Ferrari perde ancora terreno, ma con 15 GP ancora da disputare tutto è possibile. La seconda parte del Mondiale sarà cruciale, soprattutto in ottica affidabilità.
A fine gara, la Ferrari ha presentato un reclamo contro l’uscita dai box di Max Verstappen sostenendo che l’olandese avesse toccato la linea gialla. Fino a oggi c’era stata uniformità di veduta e rispetto delle regole, ma in questo caso ho notato una certa superficialità. Dopo aver accettato il reclamo, il collegio dei commissari ha confermato l’ordine di arrivo e la vittoria e il terzo posto di Perez e Verstappen. Con domenica si è creato un precedente pericoloso.
Come ogni anno, con l’arrivo del Circus tra le stradine del Principato si apre il dibattito sul tracciato. Per quanto mi riguarda, il GP dal lato tecnico e sportivo non ha nulla da dire. Resta solo il fascino extra-sportivo. Credo che ormai sia una gara superata. Ancora oggi si è visto quanto sia difficile (per non dire impossibile) superare. Il pilota riesce ancora, in parte, a mettersi in evidenza, in particolare sul giro secco come abbiamo visto in qualifica con Leclerc o Alonso in gara: nonostante una vettura in difficoltà, lo spagnolo ha tenuto a bada sette avversari (tra cui Hamilton) ricompattando il gruppo alle sue spalle, creando anche un danno al compagno Ocon, vista la penalità di 5 secondi. Con queste vetture così tecnologicamente avanzate, non è più selettivo come un tempo.
In evidenza anche George Russell, nuovamente nella top 5 con la Mercedes, e Lando Norris, autore anche del giro più veloce in gara. Molto strano l’incidente di Mick Schumacher. La macchina è scattata in maniera anomala e lui è andato a muro distruggendo la sua Haas, che si è divisa in due. Non mi sento di accusarlo di errore perché potrebbe essere scaturito da un problema tecnico o da un cedimento. Ora aspettiamo di vedere cosa succede a Baku, che è una pista anomala.
Gian Carlo Minardi