I sogni della Ferrari e dei ferraristi muoiono nel giro 27, con un sibilo dalla turbina di Leclerc e il ritiro di quello che fino ad allora era il leader della gara. Sembrava una gara in discesa verso la vittoria, A vincere, nonostante i problemi di ieri e oggi un DRS “ballerino”, Max Verstappen, al quarto successo della stagione, il numero 23 in carriera, seguito dal compagno di squadra Sergio Perez e, sul terzo gradino del podio, la Mercedes di George Russell.
Quarto, ma non convincente, il padrone di casa Carlos Sainz, in testacoda e nella ghiaia alla curva 4 per un colpo di vento improvviso, stessa cosa accaduta all’olandese della Red Bull. Lo spagnolo ha superato proprio alla fine Lewis Hamilton, che ha dovuto sollevare il piede dopo che il team ha segnalato ai piloti un problema – probabilmente di carburante. Una gara che Hamilton ha rimontato dal fondo, dopo essere stato toccato al via dalla Haas di Kevin Magnissen, incidente ritenuto di gara dai commissari. La situazione sembrava essere irrecuperabile, al punto che dopo essere tornato in pista dopo aver sostituito le gomme, nel giro 3 l’inglese ha detto al team “ragazzi, fossi in voi, risparmierei questo motore“, cosa che per fortuna non hanno fatto. Sesta l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, seguito dalla McLaren di Lando Norris, partito nonostante problemi fisici prima del via. A chiudere la zona punti, l’Alpine di Fernando Alonso e l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda. Sebastian Vettel ha chiuso 11° grazie alla strategia su due soste con l’Aston Martin, 14° Mick Schumacher, uscito dai punti nelle fasi finali con Daniel Ricciardo e Pierre Gasly promossi in P12 e P13.
Un weekend perfetto fino a oggi per la Ferrari, ma che secondo Mattia Binotto non è una tragedia, in quanto i problemi succedono a tutti, prima o poi. Il punto è che nessuno si sarebbe aspettato un doppio sorpasso in entrambe le classifiche, con Verstappen adesso a quota 120, contro i 104 di Leclerc, gli 85 di Perez, i 74 di Russell e i 65 di Sainz. Mentre nel Costruttori la Red Bull è a 195, con la Scuderia a 169, la Mercedes a 120, la McLaren a 50 e l’Alfa Romeo a 39. Ha detto bene, Binotto: è importante anche il ritorno della Mercedes, anche se non ha mancato di sottolineare il gap in termini di tempi in gara. Ma il team di Toto Wolff intanto tira il fiato e può mettere lo zampino nella lotta tra Red Bull e Ferrari.
A proposito di Red Bull, è il team in cui gli ordini di squadra sono chiari e senza ombra di dubbio, lo so è visto quando hanno detto a Perez di far passare Verstappen con la scusa di una strategia diversa, cosa che al messicano non è andata giù, rispondendo via radio “E’ molto scorretto, ma ok, ne parliamo dopo“. Bravo Max a ringraziare il compagno di squadra via radio. Ma adesso sarebbe bello essere una mosca per ascoltare le discussioni nel motorhome tra Horner, Marko e il loro pilota: che ha in mano l’asso per il rinnovo di contratto… Concludendo, gran bel Mondiale, apertissimo, ricco di colpi di scena, con l’affidabilità decisiva e piloti motivati e sorridenti. Vedere Leclerc che abbraccia tutti i meccanici ai box dopo una botta del genere è prova di maturità. E adesso si fanno in fretta i bagagli, destinazione Monaco!
Barbara Premoli