Mentre Max Verstappen e Charles Leclerc lottano per il campionato, Lewis Hamilton porta avanti la sua battaglia personale con la FIA. A Miami durante la conferenza stampa ufficiale il sette volte campione ha indossato più gioielli e orologi possibile contro il rinnovato bando da parte della Federazione di mettere gioielli e piercing quando i piloti entrano nell’abitacolo. Anche Sebastian Vettel ha protestato, come sapete, ma quando la FIA ha ricordato la norma che impone ai piloti di indossare solo intimo ignifugo, e l’ha fatto girando per il paddock con i boxer sopra la tuta. Anche Kevin Magnussen ha ammesso di essere turbato dalla cosa: “Mi sento strano senza la fede quando sono in macchina“. E’ stato però Hamilton a fare la voce grossa, minacciando di boicottare la gara, ricevendo poi una sospensione del bando per due gare per certi piercing. Ma il pilota Mercedes dice che non toglierà mai quello sul naso: “Qui ho un’esenzione e l’avrò anche per il resto dell’anno. Anche le fedi sono ammesse. Sicuramente continuerò a discutere questa questione, la prossima volta metterò quattro orologi invece di tre“. Può sembrare una questione di principio assurda, ma in realtà i gesti provocatori di Hamilton e Vettel un senso ce l’hanno: prendere in giro la FIA, che così senza motivo di colpo ricorda a tutti delle regole che esistono da decenni. Ovvio che nessuno salga in macchina con l’orologio o i collanoni, altrettanto ovvio che l’underwear sia ignifugo: che bisogno c’era di ricordarlo? Per quanto riguarda la scarsa competitività della sua Mercedes, a Miami c’è stata una ripresa, che l’ha visto tagliare il traguardo in 6° posizione, alle spalle del compagno di squadra George Russell: “Abbiamo fatto dei punti importanti come squadra, quindi ne facciamo tesoro e andiamo avanti. Sono stato sfortunato con la safety car e spero in un cambio di fortuna ma fino ad allora continuerò a lavorare al massimo“.