Max Verstappen ha vinto il primo GP di Miami dopo aver tolto il comando al poleman Charles Leclerc nelle prime fasi della gara e difendendolo fino alla bandiera a scacchi. Al via alla prima curva il campione della Red Bull ha passato Carlos Sainz prendendo la seconda posizione e ha iniziato ad avvicinarsi a Leclerc, che ha perso la posizione sul rettilineo principale all’inizio del nono dei 57 giri e che si è fermato per il pitstop, passando dalle medium alle hard, nel giro 24, costringendo Verstappen a fare lo stesso due giri dopo. Diciamolo pure: una gara noiosa, in cui sembrava che Verstappen dovesse viaggiare tranquillo fino al traguardo, braccio fuori dal finestrino…
Ma nel giro 41 una VSC è diventata safety car, dopo il contatto tra Pierre Gasly e Lando Norris, che ha fatto finire in testacoda la McLaren. Perez ha colto l’opportunità per rientrare ai box e montare un nuovo set di medium, tornando in pista sempre quarto, con Verstappen, Leclerc e Sainz sulle hard. Alla ripartenza nel giro 47 Verstappen ha mantenuto la leadership, faticando però a mantenere a distanza Leclerc. Situazione altrettanto difficile per Sainz, insidiato dal messicano sulle medie, che ha tentato il sorpasso nel giro 52 ma ha bloccato le ruote, senza contatto tra i piloti. Leclerc era sotto il mezzo secondo da Verstappen, ma né Perez né il ferrarista sono riusciti a passare il rivale diretto, con l’olandese per primo alla bandiera a scacchi.
Quinta la Mercedes di George Russell, partito 11° e che si è fermato per il pit durante la VSC, sfruttando i pneumatici nuovi per passare il compagno di squadra Lewis Hamilton nel giro 54, con il sette volte campione che ha criticato il team per la strategia non favorevole, non essendo riuscito a fermarsi durante la VSC, ma ha comunque tratto vantaggio dall’errore di Valtteri Bottas, andato largo alla curva 17 nel giro 49. Un peccato per il finlandese dell’Alfa Romeo, protagonista di un ottimo weekend e che sembrava destinato a chiudere 5°, stessa posizione di partenza, ma l’errore l’ha fatto scivolare in 7° posizione, davanti alle Alpine di Esteban Ocon e Fernando Alonso, quest’ultimo penalizzato di 5 secondi per il contatto con Gasly. A chiudere la top 10 Alex Albon, che ha tolto l’ultimo punto alla McLaren di Daniel Ricciardo. Ritiro per Kevin Magnussen nelle fasi finali dopo un contatto con Lance Stroll (12° dopo essere partito dalla pitlane); stesso destino per Sebastian Vettel, partito anche lui dalla pitlane per un problema di carburante notato dal team prima del giro di formazione e costretto al ritiro dopo il contatto con Mick Schumacher (P15). Gasly non ha finito la gara dopo il contatto con Norris, mentre Zhou Guanyu è stato il primo ritiro, richiamato dal team nel giro 7.
La Ferrari lascia Miami con un doppio podio ma allo stesso tempo la delusione di non essere riuscita a tradurre la prima fila in una vittoria, con una Red Bull che si avvicina in classifica Costruttori (a 6 punti soltanto dalla Ferrari, 151 vs 157) e un Max Verstappen distrutto a fine gara per la fatica e il caldo, ma al settimo cielo per la 23° vittoria in carriera e la seconda consecutiva in questo 2022, con la soddisfazione del punto extra per il giro veloce, che riducono il gap da Leclerc a 16 punti. Archiviato questo weekend nel segno dello show estremo, dei rattoppi di asfalto, del mare finto, delle chincaglierie, delle mutande e dei VIP o presunti tali che li buttavano dentro a camionate, prossimo appuntamento nel nostro caro Vecchio Continente, in Spagna, dove i team porteranno novità già annunciate che porteranno ulteriore movimento in questo campionato tiratissimo.
Barbara Premoli