La nuova puntata speciale della produzione originale Sky Sport “L’uomo della domenica. Gilles Villeneuve-Il canadese volante” celebra il 40° anniversario della scomparsa di Villeneuve. La narrazione di Giorgio Porrà rievoca il mito dell’Aviatore, il pilota più amato da Enzo Ferrari e rimasto nei cuori di tutti i ferraristi. Disponibile on demand in long version, mentre la puntata va in onda da venerdì 6 maggio (sotto gli orari). “Vita e voli e sogni di Gilles Villeneuve – scrive Porrà -, la cui stella continua a brillare anche a quarant’anni dalla morte in pista, a Zolder, in Belgio, quel maledetto 8 maggio, giorno tra i più drammatici nella storia della Formula Uno”.
La complessa personalità del campione, il suo forte rapporto con il Drake, la dinamica tecnica e psicologica del fatale epilogo sono elementi di un racconto avvincente e condito da riferimenti letterari, cinematografici e musicali, oltre che dalle testimonianze di esperti del settore e collaboratori del pilota. Tra gli intervistati della puntata, l’ex meccanico Pietro Corradini che ha vissuto dai box i gran premi di Gilles. Poi Jonathan Giacobazzi figlio di uno sponsor storico della Rossa e oggi dirigente sportivo Ferrari, che confessa come il canadese sia stato il suo supereroe quando era bambino, tanto da indirizzare la sua vita adulta verso la Formula Uno. Nello speciale le immagini di alcuni oggetti personali appartenuti a Gilles Villeneuve, caschi, guanti, tute, compresa quella che indossava nell’incidente fatale, cimeli di vario tipo appartenenti alla collezione privata dello stesso Jonathan Giacobazzi.
Si continua con l’ingegnere Dario Calzavara, ex Team Manager della scuderia di Maranello, ricorda i suoi anni giovanili accanto a Gilles. Dalle loro testimonianze, come da quelle dei commentatori Sky Sport Leo Turrini e Umberto Zapelloni, emergono dettagli tecnici sorprendenti e toccanti sulla parabola del protagonista. Contribuiscono al ritratto i ricordi di Jacques Villeneuve, campione del mondo F1 del 1997, e alcune battute di una recentissima intervista alla moglie Joann, come anticipazione del documentario “Villeneuve Pironi” di Torquil Jones (2022), prossimamente in onda su Sky Documentaries e in streaming su Now.
“Indimenticabile Villeneuve – commenta ancora il testo di Porrà -. E il motivo è semplice da spiegare. Perché nessuno, come lui, ha cucito velocità e sentimento, purezza e incoscienza, e perché il suo mito è sopravvissuto a tutto, all’oblio, alle mode, alla revisione dei giudizi.”
La narrazione de “L’uomo della domenica” lo accosta ad altre personalità leggendarie come quelle di Enzo Ferrari, di Tazio Nuvolari di cui ricorre quest’anno il 130° anniversario della nascita, poi di Niki Lauda, due volte campione del Cavallino e naturalmente del figlio Jacques Villeneuve, più vincente ma inesorabilmente meno carismatico dell’indimenticabile Gilles. Nella long version on demand della puntata dedicata al “canadese volante” sono presenti contenuti extra e ulteriori interviste e approfondimenti, sempre con la conduzione di Giorgio Porrà.
Alcune citazioni dalla puntata:
“Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco. Ho già previsto il peggio. A me interessa essere tranquillo per il futuro dei miei cari. Per me non importa”. GILLES VILLENEUVE
“Per tanti era una leggenda e un eroe. Per me era solo mio padre, uno che quando una volta feci tardi a scuola venne a prendermi e si arrabbiò con gli insegnanti perché dovevamo andare a una gara”. JACQUES VILLENEUVE
“Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene”. ENZO FERRARI
“Enzo vedeva Gilles come una sorta di figlio spirituale. E Gilles lo vedeva come un padre di cui ammirava il carisma. C’è stata una relazione speciale tra loro”. JOANN VILLENEUVE
“Se Villeneuve potesse tornare indietro, vivere di nuovo la sua vita, penso che farebbe esattamente le stesse cose”. JODY SCHECKTER
“Villeneuve era un tipo originale. Viaggiava per il mondo con la moglie Joann e i due figli Jacques e Melanie sempre al seguito. Detestava gli alberghi, dormiva all’interno dei circuiti su un motorhome che aveva trasformato in una residenza ambulante. Mangiava solo hamburger e patatine e beveva Coca Cola. Era persino pittoresco nel suo entusiasmo naif”. LEO TURRINI
“Gilles era una persona veramente seria, quella volta che vinse a Montecarlo ci invitò a casa sua a cena, si stava scalzi, non si poteva fumare e lui ci onorò suonando la tromba”. PIETRO CORRADINI
“Quando veniva a casa nostra non parlava mai di gare, parlava con mio padre delle sue passioni, ed infatti mio padre invece di raccontarci le favole ci raccontava delle spericolatezze di Gilles”. JONATHAN GIACOBAZZI
“Aveva il dramma dell’età, perché si riteneva troppo vecchio. Lo scoprimmo dopo, quando purtroppo dovetti occuparmi – dopo Zolder – del trasferimento della salma, e guardando il passaporto vidi che aveva due anni in più”. DARIO CALZAVARA
“I piloti di oggi quando scendono dalla loro monoposto vanno a giocare a golf, Villeneuve quando scendeva dalla Ferrari o andava sul suo offshore dove aveva montato motori pazzeschi, oppure pigliava il suo Broncos e andava sulle Alpi e faceva cose impossibili”. UMBERTO ZAPELLONI