La Red Bull domina il GP dell’Emilia Romagna, nella gara di casa dei rivali, con Max Verstappen che ha conquistato la seconda vittoria della stagione e la #22 in carriera davanti al compagno di squadra Sergio Perez, con la Ferrari dal podio a una manciata di giri dalla fine per un errore di Charles Leclerc, che ha poi chiuso 6° e ha ceduto il posto alla McLaren di Lando Norris. Una domenica da archiviare in fretta per la Scuderia, considerando anche il ritiro al primo giro di Carlos Sainz, dopo un contatto con Daniel Ricciardo.
Il campione in carica è scattato al comando dalla pole, seguito da Perez, con Leclerc che ha perso due posizioni. Gara subito interrotta dalla Safety Car, per l’incidente che ha fatto finire Sainz nella ghiaia per il secondo GP. Man mano che la pista si è asciugata i piloti sono passati dalle intermedie alle medie dal giro 19, con Perez prima di Verstappen, seguito un giro dopo da Leclerc, che è uscito davanti al messicano, che però l’ha ripassato grazie ai pneumatici già in temperatura rimettendosi in 2° posizione.
Quando era terzo, a una decina di giri dalla fine Leclerc è rientrato ai box e ha montato le soft, seguito subito dalle Red Bull che hanno chiaramente mantenuto il comando, ma nel giro 54, quando era ancora all’inseguimento di Perez, il leader del campionato è finito in testacoda ed è finito contro il muto alla Variante Alta. Scivolato in 9° posizione, è poi rientrato ai box per montare un nuovo musetto e un nuovo set di soft, recuperando 3 posizioni e chiudendo 6°.
Ottimo podio per Lando Norris, promosso due volte, per il ritiro di Sainz e l’uscita di Leclerc. Brillante quarto posto per la Mercedes di George Russell, che ha recuperato 7 posizioni, tenendo dietro l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas per meno di un secondo. Settima l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda che ha passato nelle fasdi finali l’Aston Martin di Sebastian Vettel, 8°. Altra grande partenza per il pilota della Haas Kevin Magnussen, arrivato fino al 5° posto, ma che poi ha chiuso 9°, con l’ultimo punto a Lance Stroll, con l’Aston Martin che lascia Imola con un doppio arrivo a punti dopo essere arrivata qui a quota zero.
Undicesimo Alex Albon, davanti a Pierre Gasly e a Lewis Hamilton, 14° e incollato per la maggior parte della gara a Gasly, senza riuscire a passarlo, e doppiato da Verstappen nel giro 40. Per il sette volte campione solo la “soddisfazione” che la posizione finale è la 13°, perché Ocon ha chiuso 11°, ma arretra in 14° posizione per la penalità di 5 secondi dovuta all’unsafe release. Partito dalla pitlane, Zhou Guanyu ha portato la sua Alfa Romeo in P15, davanti alla Williams di Nicholas Latifi, seguito da Mick Schumacher, due volte in testacoda, con Daniel Ricciardo ultimo dei classificati, 18°. Oltre a Sainz, ritiro anche per Fernando Alonso, sulla cui Alpine è volato via un pezzo di pancia dopo il contatto con Schumacher al primo giro.
La delusione in casa Ferrari è cocente, nonostante le dichiarazioni e i sorrisi tirati nelle interviste post-gara: inutile girarci attorno, volevano salire sul podio davanti ai tifosi che hanno riempito Imola, affrontando freddo, pioggia e annaspando nel fango per raggiungere i loro posti. Certo, la stagione è lunga, ma in questo weekend la Red Bull e Verstappen hanno fatto bottino pieno, riducendo le distanze da Ferrari e Leclerc: sono 86 i punti per il monegasco, con l’olandese a 59 e Perez a 54, ma che fa pensare è quella Costruttori, con la Scuderia a 124, la Red Bull a 113 e la Mercedes a 77. Prossimo round a Miami, tra due settimane. E per tutti tanto lavoro da fare. Il rischio di portare novità a Imola e l’alleggerimento sulla RB18 hanno pagato, ma Ferrari e soprattutto Mercedes hanno parecchio su cui riflettere e non possono permettersi errori. Ultima considerazione: oggi abbiamo visto quanto senza DRS di sorpassi in pratica non se ne vedano e tornino i trenini (ma queste nuove monoposto non dovevano rendere più facile superare?). I piloti hanno chiesto a lungo via radio che il race director lo consentisse, ma c’era una pozzanghera…
Barbara Premoli