La Red Bull lascia l’Australia con il secondo posto di Sergio Perez, ma soprattutto con la doccia fredda del ritiro di Max Verstappen, il secondo in tre gare. Punti preziosi persi e problemi di affidabilità che pesano, anche sulla classifica Costruttori, con il team austriaco terzo alle spalle di Ferrari e Mercedes (rispettivamente a 104 e 65 punti vs i 55 della Red Bull). Non certo il modo in cui il campione in carica sperava di iniziare il campionato… “Ovviamente è una grossa delusione non aver finito la gara oggi. Non so esattamente cosa sia successo alla macchina, la riporteremo alla factory e cercheremo di capire. Prima della gara sapevo già che c’era una possibilità di non arrivare al traguardo, ma ho cercato di non pensarci. Non è quello di cui hai bisogno se vuoi lottare per il campionato, il divario è già abbastanza grande. Checo ha fatto un ottimo lavoro arrivando secondo, ha fatto punti importanti. In generale non sembra che la soluzione sia facile, quindi dovremo lavorare duro come squadra, ci sono molte grane da risolvere. Ci sveglieremo domattina e ci concentreremo sulle prossime gare e faremo del nostro meglio. Ovviamente la stagione è lunga e può succedere di tutto: ma a questo punto penso che ci servirebbero 45 gare! [dice ridendo]”. Parole che non faranno piacere a Christian Horner secondo cui “pensiamo che il problema sia una perdita esterna di carburante e dobbiamo capire esattamente cosa ha causato quella rottura, quindi è stata una gara molto frustrante, ma siamo una squadra e ci riprenderemo. Oggi non avevamo il passo della Ferrari, quindi congratulazioni a Charles. E’ una stagione lunga e abbiamo la base di una macchina veloce e competitiva, ma dobbiamo risolvere questi problemi rapidamente e torneremo a spingere“. Peccato che non basti essere veloci se manca l’affidabilità… probabilmente nelle dichiarazioni post-gara il più sincero è proprio Max, che ha il vero polso della situazione. E sapeva già prima della gara che il ritiro era dietro l’angolo.