“Dopo l’apertura dell’indagine della Procura di Roma e la richiesta di chiarimenti che l’Antitrust, dopo anche il nostro esposto, ha rivolto alle compagnie petrolifere, scendono i prezzi dei carburanti, 4,7 cent al litro per la benzina e 3 cent per il gasolio, ma si tratta di un pannicello caldo, visti i due record storici di settimana scorsa, quello del prezzo più alto e quello del maggior rincaro settimanale di sempre, superiore persino a quello del dicembre 2011, dopo la stangata del Salva Italia di Monti. Si resta, infatti, ben sopra la rilevazione di due settimane fa“, denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali resi noti ora dal ministero della Transizione Ecologica.
“In ogni caso, la notizia positiva è che la riduzione delle accise decisa dal Governo ed entrata in vigore non verrà annullata da ulteriori speculazioni, visto che si è interrotta l’esclation dei prezzi. Quella negativa è che il taglio di 25 cent delle accise basterà per tornare ai valori pre-conflitto solo per la benzina, non per il gasolio. Considerando i dati del Mite di oggi, infatti, e calcolando l’Iva al 22%, i prezzi, diminuendo di 30,5 cent, arriverebbero per la benzina in modalità self service a 1,832 euro al litro, mentre per il gasolio a 1,820 euro al litro. Prezzo che per il gasolio è superiore a quello rilevato il 28/02/2022, ossia subito dopo lo scoppio della guerra del 24 febbraio, pari a 1,740 euro al litro. Per la benzina, invece, il valore inferiore è del 7 febbraio, quando era 1,819 euro al litro. Da quando è scoppiata la guerra, come dimostra il confronto rispetto all’ultima rilevazione pre-conflitto del 21 febbraio 2022, in un mese esatto, un litro di benzina è rincarato di oltre 28 cent, +15,5%, pari a 14 euro e 36 cent per un pieno da 50 litri, 345 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 40 cent, +23,4%, 20 euro e 11 cent a rifornimento, equivalenti a 483 euro annui. Se, però, conteggiamo fin da ora l’intervento del Governo, come se fosse già entrato in vigore settimana scorsa, allora, in teoria, ceteris paribus, per la benzina ci sarebbe un ribasso dell’1%, meno di 1 euro a rifornimento (89 cent), mentre per il gasolio l’incremento sarebbe del 5,6%, 4 euro e 86 cent a pieno“.