Gunther Steiner dice di essere dispiaciuto per aver dovuto allontanare Nikita Mazepin dal team Haas. Il 23enne supportato dallo sponsor Uralkali, che non esclude un’azione legale, è stato sostituito dall’ex-pilota del team americano Kevin Magnussen e Steiner dice che le ultime due settimane sono state “stressanti e noiose“. La squadra si è ritrovata al centro di sanzioni private e pubbliche senza precedenti dirette contro il governo e il popolo russo: “Il peggio adesso dovrebbe essere passato, per noi può solo migliorare“, ha detto a RTL. Steiner ha confermato quanto detto da Mazepin, ovvero che non gli ha parlato direttamente per informarlo che non avrebbe corso nel 2022: “L’ho fatto per iscritto, non gli ho parlato“. Mazepin e Uralkali come detto non escludono azioni legali, ma sia il pilota sia il padre Dmitry sono stati citati personalmente nell’ultimo giro di sanzioni dell’UE contro la Russia. “E’ un tema molto complesso, anche per gli esperti legali“, ha aggiunto Steiner. “Noi perderemo sicuramente dei soldi, ma il team è stabile dal punto di vista finanziario. Non c’è da preoccuparsi del team, questa è la cosa che conta per me“. Alla domanda se consideri Mazepin come una vittima incolpevole della situazione, Steiner dice che “è difficile da dire. Ovviamente mi spiace sempre quando devi fare una cosa del genere. Le circostanze esterne che né io né lui possiamo cambiare sono quelle che sono. Bisogna conviverci e andare avanti, sono cose che fanno parte della vita“.
Beh, volendo allargare la visuale sulla situazione e andando oltre il recinto del paddock della F1, che una guerra faccia parte della vita, caro Gunther, nessuno di noi se lo sarebbe mai aspettato. E lasciaci dire una cosa: pure capendo che la questione era ed è pesante e in questi casi entrano in gioco questioni legali, quindi per te è difficile e imbarazzante anche rispondere alle inevitabili domande dei giornalisti, è davvero brutto che al licenziamento scritto non sia seguita una conversazione con quello che è stato un tuo pilota e che per di più ha pagato lo stipendio a tutto il team, te incluso. E’ questione di stile e umanità. Non ha colpe per essere russo né per essere ricco. Ed è un ragazzo di 23 anni.
Barbara Premoli