Per la Ferrari la 60° edizione della 24 Ore di Daytona si è conclusa con il secondo posto di Risi Competizione in classe GTD-Pro e un podio sfumato nel finale in GTD per AF Corse. La prima prova dell’IMSA SportsCar Championship, disputata in condizioni meteo perfette ma con temperature molto rigide, ha regalato uno spettacolo avvincente dalla bandiera verde a quella a scacchi, nonostante non siano mancate le fasi di Full Course Yellow. Le Ferrari impegnate in Florida, dopo una qualifica non ottimale nel “Roar before 24” disputata lo scorso weekend, si sono dimostrate all’altezza della difficile sfida imposta da questa iconica maratona endurance.
GTD-Pro. La 488 GT3 Evo 2020 di Risi Competizione è stata protagonista di una prova convincente, occupando costantemente le posizioni da podio. La vettura numero 52 è transitata in seconda posizione alla sesta ora e in terza allo scoccare della dodicesima, alternando in maniera proficua i piloti durante le varie fasi della corsa, della quale ha detenuto anche il comando per molti giri. Alessandro Pier Guidi e James Calado sono stati più attivi nelle ore iniziali e finali della gara, mentre Davide Rigon e Daniel Serra in quelle centrali quando le temperature estremamente rigide hanno reso complicato il processo di warm-up degli pneumatici, fase in cui le Ferrari hanno perso secondi decisivi rispetto agli avversari nei primi passaggi dopo la sosta ai box. Con Pier Guidi al volante, nel finale la Ferrari ha cercato l’assalto alla vittoria ma una strategia diversa rispetto agli avversari nella fase dell’ultima FCY aveva fatto retrocedere al quarto posto l’italiano. Pier Guidi, ritornato in terza posizione, nel corso dell’ultimo giro ha beneficiato dell’esito dell’acceso duello tra le due Porsche di Jaminet e Vanthoor, in quel momento al comando, che ha consegnato una meritatissima seconda posizione al team americano alle spalle della vettura di Pfaff Motorsport.
GTD. Sfuma nel finale un meritatissimo podio che la 488 GT3 Evo 2020 di AF Corse stava conquistando dopo una corsa condotta all’attacco e nelle posizioni di vertice. A meno di trenta minuti dalla fine, durante una fase di bandiere gialle, un sorpasso non consentito costringeva la vettura a scontare un drive through che la escludeva dalla lotta per la vittoria. Un velocissimo Nicklas Nielsen, assieme a Toni Vilander, era stato protagonista fino a quel momento di una gara maiuscola, considerando che la vettura di Maranello non poteva più contare sulla convergenza ottimale dopo il contatto – avvenuto nelle prime ore di gara – che aveva coinvolto Luis Perez Companc. Tanto l’argentino quanto Simon Mann sono stati comunque autori di una prestazione molto positiva che aveva visto il giovane campione italiano anche in testa alla corsa. Il 4° posto finale, a poco più di dieci secondi dal podio, nonostante le difficoltà, rappresenta un risultato molto positivo.
Per Cetilar Racing, quella appena conclusa è una 24 Ore di Daytona da archiviare in fretta sul fronte dei risultati ma da sfruttare come preziosa esperienza in vista della stagione che affronterà nella serie americana. Dopo due contatti nelle prime ore di gara che hanno costretto la Ferrari a due lunghissime soste ai box, la vettura della compagine italiana capitanata da Roberto Lacorte, con Giorgio Sernagiotto, Antonio Fuoco e Alessio Rovera al suo fianco, ha tagliato il traguardo in 14° posizione.