Alain Prost punta il dito senza mezzi termini contro il CEO Alpine Laurent Rossi, diventando l’ultimo di una serie di figure di vertice che lasciano il team. Davide Brivio dovrebbe tornare alla MotoGP, Marcin Budkowski è in “gardening leave” e a breve arriverà l’annuncio di Otmar Szafnauer come nuovo team boss. Ma il quattro volte campione di F1 e consulente del team Prost ammette di aver deciso di lasciare dopo la rottura col CEO Rossi: “Quando il il team boss non ti saluta nemmeno quando arrivi in circuito è perché non ha più piacere di vederti. E non c’è più nemmeno rispetto“, ha detto il 66enne a L’Equipe. Prost accusa Rossi di gelosia, insistendo che voleva tutta la luce dei riflettori su di sé: “Io non ero più coinvolto nelle decisioni. A volte non ero d’accordo, per niente, ma dovevo riportare le dichiarazioni ufficiali. Pur essendo un membro del consiglio dei direttori, ho scoperto delle decisioni all’ultimo minuto. Almeno le cose ci andavano dette, fa parte del rispetto. Sono più interessato nel lavoro di squadra, quindi ho deciso volontariamente di stare nelle retrovie, anche se avevo molta influenza in modo discreto, nonostante i molti disaccordi che tenevo per me. I rapporti sono diventati sempre più difficili. Sentivo una grande gelosia“. E il riferimento è chiaramente a Laurent Rossi: “Vuole prendere da solo tutte le decisioni e non essere disturbato dagli altri. Lui stesso mi ha detto che non gli serviva più un consulente, è successo in Qatar. Mi ha comunque offerto un contratto ad Abu Dhabi e io ho rifiutato“. Dichiarazioni che non fanno certo bene all’immagine di Alpine, che nel 2021 ha chiuso il campionato al 5° posto: “Io credo ancora nel progetto“, aggiunge Prost. “Ma adesso il desiderio è mettere da parte alcune persone“.