Cosa aspettarci da questo 2022 della F1? Per una volta non aspettiamoci nulla anticipatamente. Cercheremo di capirlo insieme passo passo. Troppo grande sarà la rivoluzione tecnica che i team dovranno affrontare per avere delle aspettative concrete da questo o quel team. Il regolamento è stato pensato con maglie molto strette per la fantasia dei progettisti, ma siamo in F1, quindi sappiamo bene che capiterà di vedere delle monoposto diverse dai mockup presentati dalla FIA in queste settimane. Capiterà che qualcuno penserà a soluzioni a cui la federazione non considerava. E’ la storia della F1 a insegnarlo. Potrebbe essere che un team costringa gli altri a rincorrere, come successe con la BrawnGP… Oppure che ci sia una lotta serrata come nelle intenzioni di chi ha scritto questo regolamento.
E’ troppo presto per sbilanciarsi su qualsiasi previsione. Dopo tanti anni si partirà da un foglio bianco non solo dal punto di vista aerodinamico, ma anche meccanico, con sospensioni diverse per i nuovi pneumatici da 18”. Forse dopo tanto tempo si tornerà a parlare di progettisti che danno la linea al progetto oltre che a un gruppo amalgamato di tecnici. Abbiamo troppo spesso parlato dei direttori sportivi dei team, ormai quasi rock star al pari dei piloti (anche a causa di Netflix). I direttori tecnici sono scivolati in secondo piano. Negli anni la figura del progettista a dettare la via maestra si è persa per strada ma il 2022 potrebbe farci ripensare.
Tutti ovviamente aspettiamo di vedere che si inventerà Adrian Newey, ma non c’è solo lui. Qualche nome che potrebbe riservare delle sorprese c’è leggendo tra gli organigrammi dei team. In McLaren c’è James Key che viene proprio dalla scuola Newey. Pat Fry in Alpine. Andrew Green in Aston Martin. Il nostro Simone Resta in Haas, dopo un anno di purgatorio più simile all’inferno tecnico con gli sviluppi bloccati per il team americano. Demaison in Williams, dopo un 2021 di rinascita, dovrà confermarsi. Il duo Cardile-Gualtieri in Ferrari avrà gli occhi addosso più di chiunque altro in questo 2022. Troppo tempo che la rossa di Maranello manca dalla lotta per la vittoria di un GP con costanza. Mike Elliott in Mercedes avrà la responsabilità di fornire a Lewis Hamilton la vettura per puntare all’ottavo titolo, ma non dimentichiamoci che sull’altra monoposto ci sarà Russell.
Insomma non solo team principal e piloti. E’ ora di tornare a parlare anche di chi dà ai piloti le armi per confrontarsi in pista. Una volta c’erano Ron Dennis, Flavio Briatore, Cesare Fiorio, ma anche Patrick Head, John Barnard, Gordon Murray… solo per fare qualche nome. Sarà un 2022 interessante. Scoprirlo assieme sarà entusiasmante, come, forse, non succedeva ormai da tempo.
Riccardo Turcato