A concludere il primo terzo di rally, la speciale della tappa numero 4 è stata la più lunga di questa edizione della Dakar, per una distanza finale di 465 km. Nel briefing, David Castera aveva descritto la tappa come un valzer in tre tempi: un primo tratto di 40 km con molte biforcazioni a Y che avrebbero messo alla prova la navigazione, una parte centrale di dune pure e una parte centrale prettamente tecnica. Considerando che il terreno era per più dell’80% bagnato e pesante, le insidie non sono mancate tra Al Qaisumah e Riyadh. Peterhansel, Roma, Chicherit, Domzala, solo per citare i più noti, lo hanno sperimentato sulla loro pelle. La sfortuna di alcuni ha fatto la felicità di altri, e certi come Al Attiyah e Barreda ne hanno approfittato per mettere un nuovo pezzo nella loro collezione di trofei.
Barreda, partito al 24° posto, ha approfittato della speciale più lunga del rally per lanciarsi in una corsa spettacolare, prendendo lungo il percorso il compagno di squadra Pablo Quintanilla come fidato compagno di navigazione e andando a tutto gas fino al traguardo per prendersi il bottino della giornata. La sua 29° vittoria alla Dakar. Il motociclista valenciano è salito anche al settimo posto assoluto, a breve distanza dalla top 5, sempre guidata da Sam Sunderland con l’austriaco Matthias Walkner ora al secondo posto. Lorenzo Santolino si è guadagnato un posto tra i big con il quarto tempo, mentre il suo compagno di squadra Sherco Rui Gonçalves ha conquistato il suo primo podio di tappa.
È dal 2017 che Nasser Al-Attiyah non sa cosa si prova a tornare a casa a mani vuote dalla Dakar, ma ha rischiato di dover rinunciare alla sua 44° vittoria, se Yazeed Al-Rajhi, che ha dominato la tappa, non avesse rimediato una penalità per eccesso di velocità. Nella tappa ad anello di domani vedrà presto nel retrovisore il suo rivale più vicino, Sébastien Loeb. Il francese ha fatto la scelta saggia di finire secondo nella speciale dopo aver spremuto il suo BRX Hunter alla massima efficienza per tutta la speciale. Nota a margine: il sudafricano Henk Lategan ha dimostrato di avere il passo per puntare alle stelle, con una serie di tempi da capogiro nei controlli intermezzi, ma le sue speranze di un buon piazzamento generale sono state deluse quando ha sbattuto il posteriore destro dopo 310 km di tappa… Fine del gioco. Anche BRX ha avuto la sua buona dose di sfortuna. “Nani” Roma ha dovuto gettare la spugna dopo non essere riuscito a recuperare da un incidente, dicendo così addio alla lotta per il podio.