Caro Babbo Natale, lo sappiamo che avrai cose più importanti da fare, come pensare ai regali per i bimbi di tutto il mondo rispetto a noi grandi che giochiamo e ci appassioniamo ad auto costose. Ma permettimi di spedirti una letterina per chiederti di avere una F1 diversa dal 2022. Sicuramente non come quella vista in questo 2021. Un wrestling regolamentare e decisionale che può piacere magari ai salotti Netflix di Ellen Degeners, a qualche tifoso alimentato da una bionda alcolica, a chi gira per caso sui canali sportivi la domenica… Ma chi ha a cuore questa “nostra” F1, proprio non può più accettare quello che abbiamo visto in questo 2021. Dei commissari seri. Che sappiano applicare il regolamento con costanza e con decisioni lineari di gara in gara. Non vogliamo più sentire team radio dove un muretto piange per cercare di tirare acqua al proprio mulino in siparietti tragicomici.
Non si può continuare ad avere questo rapporto di sfiducia e dubbio tra chi guarda e chi decide. C’è sempre quella sensazione che si potrebbe aver fatto diversamente, che oggi va bene una cosa e domani ne andrà bene un’altra. E quella dopo? Chi lo sa quale sarà la decisione in voga. Meno protagonismo in chi è arbitro del Mondiale. Ci siamo già passati in passato, decenni fa, e non abbiamo più voglia di rivivere certi momenti. La voglia di incidere da fuori su quello che accade in pista, quella sensazione che si voglia cercare lo spettacolo a tutti i costi, il wrestling appunto, lascia l’amaro in bocca a chi per questo sport ha trepidato per anni. Sia chiaro, non è che in passato non ci fossero decisioni dubbie, ma questo 2021 va agli archivi con molti dubbi e poche certezze. Quel dubbio che FIA e Liberty Media cerchino lo spettacolo a tutti i costi per vendere un prodotto dove la parola F1 non centra nulla. Lo capiremo dalla decisione se rimarrà o meno Masi al timone. Il 2022 è già dietro l’angolo.
Riccardo Turcato