Il talento si può trasmettere? Se il padre (o la madre) è tra i migliori al mondo in una disciplina sportiva, ha buone probabilità di diventarlo anche il figlio? Le competizioni motoristiche sembrano avvalorare questa teoria. Dagli Andretti (Mario e Michael) agli Unser (Al e Al Jr), passando per gli Hill (Graham e Damon) e i Villeneuve (Gilles e Jacques) quest’assioma pare dimostrato. Ma anche nel motociclismo su pista i casi sono numerosi. La casistica si è ampliata quest’anno con la conquista del Mondiale della Moto2 da parte di Remy Gardner, figlio di Wayne, campione iridato della classe 500 nel 1987 con la Honda. Gardner ha avuto la meglio su Raul Fernandez, conquistando 311 punti, cioè oltre 17 punti per ogni gara del calendario. Ma anche in passato il Motomondiale ci aveva regalato coppie padre-figlio vincenti. Anziché raccontarle tutte insieme, abbiamo cercato di stabilire un ordine di merito che fosse il più possibile oggettivo. Il principale criterio impiegato è il numero dei titoli Mondiali vinti da ciascuna famiglia, prediligendo però – badate bene – i casi in cui entrambi sono stati iridati. Pertanto se un pilota ha vinto 9 (o 13) Mondiali ma suo padre o suo figlio nemmeno uno, la loro famiglia figura in posizione più bassa nella nostra classifica rispetto a quella accoppiata che ha visto entrambi iridati. Laddove invece uno solo è stato campione, abbiamo privilegiato le dinastie con più titoli Mondiali e in caso di parità quella con più GP vinti.
1° posto Roberts: 4 mondiali e 32 GP vinti
Della scuola statunitense Kenny Roberts è stato l’apripista, il primo a conquistare un Mondiale ma anche un innovatore dal punto di vista stilistico per il ginocchio che metteva a terra. Tre i titoli iridati vinti in 500, nel 1978, 1979 e 1980 con la Yamaha. Il figlio Kenny Roberts Jr l’ha imitato nel 2000 con la Suzuki, la prima moto della classe regina ad adottare l’innovativa pinza radiale Brembo. In quel campionato vinse 4 volte e tranne un ritiro non finì mai oltre il 7° posto. Il papà ha vinto in tutto 24 GP (22 in 500 e 2 in 250), l’erede 8 (tutti in 500).
2° posto Gardner: 2 Mondiali e 24 GP vinti
Wayne Gardner è stato il primo australiano ad aggiudicarsi la classe regina, nel 1987 con la Honda al termine di una stagione trionfale: oltre a totalizzare più punti della concorrenza ottenne più vittorie (7), pole (10), giri veloci (8) e podi (12, come Randy Mamola). Pur esordendo nel Mondiale nel 2014, Remy è sbocciato solo nel 2019. Quest’anno con la Kalex del team KTM Ajo dotata di pinze, pompe e pastiglie Brembo, ha spiccato il volo, vincendo la Moto2 con 5 trionfi e 12 podi. Diciotto le vittorie del papà in 500, dal 1986 al 1992, 6 quelle del figlio, tutte in Moto2.
3° posto Nieto: 13 Mondiali e 91 GP vinti
Malgrado i 13 Mondiali vinti da Angel (anche se lui amava dire 12 + 1 per scaramanzia), gli spagnoli Nieto non occupano il vertice della classifica perché Pablo non ha mai avvicinato i risultati del padre. Specialista delle piccole cilindrate, Angel ha vinto 7 titoli iridati della 125, 5 della 50 e uno della 80, il primo nel 1969 l’ultimo nel 1984. Pur disputando 158 GP il figlio non ha mai chiuso un campionato nella Top 5: è stato 6° sia nel 2002 che nel 2004, con l’Aprilia dotata di impianto frenante Brembo. Novanta i GP vinti dal papà, uno solo (GP Portogallo 2003) dal figlio.
4° posto Rossi: 9 Mondiali e 118 GP vinti
Pur avendo quasi una decina di titoli iridati in bacheca, i Rossi scontano l’assenza di Mondiali nel palmares di Graziano. Ci andò vicino nel 1979, anno di nascita di Valentino, con la Morbidelli: dopo una partenza a rilento vinse 3 GP di fila ma nelle ultime 4 gare raccolse solo 12 punti. Chiuse al 3° posto e pur correndo in 500 fino al 1982 non riuscì più a salire sul gradino più alto del podio. Valentino invece è stato iridato in 4 classi diverse (125 e 250 con l’Aprilia, 500 con la Honda, MotoGP con Honda e Yamaha) e ha conquistato 115 GP, sempre servendosi dei freni Brembo.
5° posto Bradl: 1 Mondiale e 12 GP vinti
A differenza della Formula 1, non è facile trovare dei piloti tedeschi tra i più vincenti in moto, specie in epoca moderna. I Bradl sono un’eccezione anche se Helmut non è riuscito a coronare il sogno di vincere il Mondiale: nel 1991 in 250 con la Honda ci andò vicino, ma fu solo vicecampione, battuto per 17 punti da Luca Cadalora. Stefan invece è stato iridato 2011 della Moto2 con i freni Brembo battendo Marc Marquez grazie a 4 vittorie, 11 podi e soltanto due “zeri”, uno a titolo già assegnato. Papà ha vinto 5 GP, tutti nel 1991 in 250, il figlio 2 in 125 e 5 in Moto2, dal 2008 al 2011.
6° posto Graham: 1 Mondiale e 10 GP vinti
In classifica non poteva mancare una dinastia britannica. Leslie Graham è stato, nel 1949, il primo campione iridato della 500 con l’AJS e ha sfiorato il bis nel 1952, concludendo in seconda posizione con l’Mv Agusta. Per lui anche i terzi posti finali nel 1950, in 350 e 500 , e nel 1952 in 250. Stuart non ha avuto lo stesso talento del padre, morto al TT del 1953, ma pur disputando solo una ventina di GP è salito sul podio in due terzi di questi, classificandosi al 3° posto nel 1967 sia nella 50 che nella 125. Otto i GP vinti da Leslie (1 in 125, 2 in 350 e 5 in 500), 2 dal figlio (in 50 e 125).
7° posto Pagani: 1 Mondiale e 7 GP vinti
Seconda presenza italiana con i Pagani trainati da Nello campione del mondo della edizione inaugurale della 125 con la Mondial, grazie a 2 vittorie nei 3 GP disputati. Non contento nello stesso anno ha pure conquistato 2 GP della 500 con la Gilera, perdendo il titolo iridato per un punto a vantaggio di Graham: senza scarti invece sarebbe stato campione, avendo totalizzato 9 punti in più. Anche Alberto è stato vicecampione della 500, nel 1972, ma ben lontano da Giacomo Agostini. Per il padre 4 GP vinti, per il figlio 3, tutti in 500 con le moto italiane Linto e MV Agusta.
Redazione MotoriNoLimits