Da dove iniziare? E’ veramente difficile descrivere quello che vuol dire la dipartita di Frank Williams per noi appassionati di motorsport. Perché sì ok le vittorie, i Titoli mondiali, le monoposto certo, ma c’è qualcosa che ci ha lasciato il Frank uomo che tutti noi abbiamo sempre ammirato e che abbiamo cercato di fare nostro. La tenacia, la passione, la forza di volontà, il non voler mai arrendersi.
La passione per questo nostro motorsport è ben nota. Non ha mai mollato Frank, quando cercava di mettere insieme con quello che poteva un team per poter seguire il sogno di essere vincente in F1. Quando era in F2 voleva essere un giorno come Ken Tyrrell. E’ stato araba fenice più volte in pista, fino alla resurrezione definitiva con capitali arabi nel 77. Lui che dirigeva le sorti del team col proprio nome spesso da una cabina telefonica. Non ha mai mollato quando perse l’amico Piers Courage nel terribile incidente del GP d’Olanda. Oppure quando si scrisse uno dei weekend più tragici della F1 con la perdita di Ayrton Senna a bordo di una delle sue monoposto. Proprio lui che fu il primo a dare una monoposto per un test ad Ayrton nel 1983.
E’ stato un’araba fenice nella vita. Atletico, amante delle maratone, si è trovato paralizzato e confinato su una carrozzina dopo un terribile incidente stradale nel 1986. Ma anche da lì non ha mollato. Sorprendendo tutto e tutti si è ripresentato ai box in giro per il mondo a gestire le sue creature e a dirigere un team ormai diventato grande al pari di Ferrari, Lotus, McLaren. Quelle monoposto leggendarie che per anni hanno dominato il mondo dei motori. Vetture perfette, tecnologicamente avanzate, irraggiungibili.
Vecchia scuola Frank. Capitano come Enzo, Colin, Bruce, Ken, Jack. Padre dei propri sogni. Lui con loro ha creato la leggenda della F1. E’ finita un’era. Era rimasto solo lui. A noi rimane un grande vuoto in queste ore. Ma la magia di quanto fatto rimarrà per sempre. WILLIAMS… non morirà mai. Puro racing senza fronzoli. Per noi poi era anche un po’ italiano. Franco Guglielmi. Il suo soprannome quando le sue monoposto erano le Iso Rivolta Politoys. E lui ha sempre contraccambiato. Ricorderemo per sempre le sue interviste, con quel filo di voce, sempre e comunque rilasciate in italiano.
Arabia Saudita. Esterno giorno. Un’assolata giornata mediorientale. In una limousine che scorre in un’autostrada vuota, in mezzo al deserto, Frank si rivolge all’autista dicendogli: “Poco traffico da voi da queste parti. L’autostrada è vuota…”. “Signore… Questa è l’autostrada privata del re, non ci possono essere altre auto”. Fino a pochi momenti prima era a dirigere il team da una cabina del telefono. Mai mollare, non ti dimenticheremo mai soprattutto per questo, Sir Frank Williams.
Riccardo Turcato
It is with great sadness that on behalf of the Williams family, the team can confirm the death of Sir Frank Williams CBE, Founder and Former Team Principal of Williams Racing, at the age of 79.
— Williams Racing (@WilliamsRacing) November 28, 2021
A statement from Williams Racing. pic.twitter.com/urzeKUL7bx
— Williams Racing (@WilliamsRacing) November 28, 2021