Un viaggio nel tempo… questo è stato il GP del Brasile vinto da un grandissimo Lewis Hamilton dopo una accesa battaglia in pista col rivale Max Verstappen,secondo davanti al poleman Valtteri Bottas. Partito dalla 10° posizione, Hamilton è partito subito alla carica e nel giro 5 era già quinto, con Verstappen subito al comando. Primo duello duro quello con Perez, iniziato nel giro 17 e culminato nel sorpasso due tornate dopo alla curva 4, che l’ha portato in seconda posizione. I primi pitstop sono iniziati nel giro 25, ma l’azione si è infiammata quando Verstappen ha fatto la seconda sosta nel giro 41, seguito da Hamilton nel giro 44.
La Mercedes ha iniziato a tallontare da vicino la Red Bull, con i primi brividi nel giro 48 quando i due sono andati larghi alla curva 1, con una discutibile manovra di Verstappen notata dai commissari ma non investigata. Ma il campione inglese non ha mollato di un centimetro, forse addirittura caricato quando ha saputo via radio che non ci sarebbe stata investigazione e ha riprovato la mossa nel giro 58, col rivale che è riuscito a difendersi. Un giro dopo, in avvicinamento la curva e col DRS, l’olandese non ha potuto che arrendersi. Posizioni che sono rimaste immutate fino alla bandiera a scacchi, con i due divisi da 10,4s. Un risultato che riduce il vantaggio in classifica di Verstappen da 21 a 14 punti.
Terzo Bottas, che si è fermato nel giro 30 approfittando della VSC e poi nel giro 41, davanti alla Red Bull di Sergio Perez che, partito quarto, era risalito fino alla seconda posizione, ma ha chiuso con la soddisfazione del punto per il giro veloce, tolto proprio a Hamilton nell’ultimo giro, dopo essersi fermato a montare le soft. Strategia su due soste per le Ferrari, con Charles Leclerc quinto e Carlos Sainz sesto, che al via ha perso tre posizioni dopo il contatto con Lando Norris. Settimo Pierre Gasly davanti alle Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon. Ultimo punto a Norris, costretto a rientrare ai box nel primo giro per la foratura rimediata nel contatto con Sainz. A seguire Sebastian Vettel, mentre peggio è andata al compagno di squadra Lance Stroll, costretto al ritiro, come Daniel Ricciardo.
Un weekend memorabile, il cui protagonista è stato Hamilton che ha confermato le sue capacità in pista, superando tutti i problemi che gli sono piovuti addosso, recuperando dalla squalifica del venerdì e chiudendo la F1 Sprint 5°, dopo essere partito ultimo, e conquistando oggi la vittoria numero 101 in carriera dopo essere partito 10°, con le 5 posizioni di penalità per la sostituzione del motore. L’ha detto lui stesso alla fine: è stato come vincere il primo GP, la gara della vita – e anche oggi il team ha rischiato di mandare a monte tutto, con una chiamata per il secondo pitstop che nessuno ha capito. La sensazione è stata che non gli stessero facilitando la vita. E oggi abbiamo avuto la conferma che le vittorie vere, quelle che emozionano, mettono a rischio le coronarie e fanno balzare in piedi non sono quelle che nascono dagli undercut, dalle strategie al muretto, ma dal piede e dalla testa dei piloti. Interlagos non era forse il circuito più congeniale per Verstappen e la Red Bull,
Hamilton avrà anche avuto l’aiuto del nuovo motore, ma oggi anche chi non è un suo fan ma ama la F1 non può che riconoscere la sua grandezza. Quei sette Titoli non sono frutto del caso… Cosa accadrà negli ultimi tre GP (due dei quali su nuovi circuiti) lo scopriremo solo vivendo. Ma lo spettacolo cui abbiamo assistito oggi a Interlagos resterà un cameo di questa stagione: il pubblico che gridava il suo nome, le tribune che sono esplose al sorpasso, l’invasione di pista davanti al podio. E, a dare il colpo di grazia a un GP emozionante, su un circuito vero, Hamilton che si ferma, prende la bandiera e poi la porta con sé sul podio, mentre dalla folla si alza il nome Senna… Oggi siamo stati fortunati ad assistere al vero spettacolo della F1. La vorremmo sempre così!
ULTIMA ORA: i brividi per Hamilton sono proseguiti anche oltre il podio. I commissari gli hanno infatti dato una multa di 5.000 euro per aver slacciato prima del tempo le cinture di sicurezza…
Barbara Premoli